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Cronaca Arenzano

Arenzano, chiusa la strada dell'ex ospedale, allarme sicurezza: "Edificio abbandonato da decenni"

Storia del Maria Teresa di Arenzano, l'ex ospedale che nessuno ha voluto comprare

Se decenni fa nell'antico ex ospedale Maria Teresa di Arenzano nascevano i bambini, oggi nascono solo erbacce, crepe nei muri e problemi sempre più evidenti.

Tanto che martedì, complice il forte vento, sono dovuti intervenire urgentemente i vigili del fuoco, perché la copertura del tetto dell'edificio - di proprietà di Arte - si stava muovendo, così come gli assi di legno delle impalcature ormai posizionate e abbandonate da anni. La strada è stata sgombrata, le auto parcheggiate davanti all'ex ospedale sono state portate via e gli accessi all'area adesso sono transennati, ma la situazione non si è più sbloccata, e il palazzo è in condizioni di degrado sempre più evidente. Il tutto a pochi metri dalle abitazioni, dal giardino della scuola primaria e dalla piscina comunale. 

L'ex ospedale Maria Teresa di Arenzano con la strada transennata

Cosa ne sarà dell'ex Maria Teresa è impossibile saperlo: "Quando sono intervenuti i vigili del fuoco abbiamo contattato immediatamente Arte - spiega a GenovaToday il sindaco di Arenzano, Francesco Silvestrini - che ha fatto un sopralluogo e dovrà procedere con degli interventi. Abbiamo poi nuovamente scritto allegando il verbale dei vigili del fuoco e chiedendo di intervenire quanto prima per il ripristino e la sostituzione di tutte le assi di legno ammalorate: sono lì da una vita ormai. Non si può pensare di risolvere la questione della sicurezza semplicemente chiudendo l'area e bloccando passaggi peraltro molto utilizzati dalla cittadinanza e dai bambini che si recano a scuola. Abbiamo scritto nuovamente stamattina ad Arte intimando di intervenire subito". Ma ancora nulla si è mosso. 

L'ex ospedale che nessuno ha voluto comprare

L'ex ospedale Maria Teresa, costruito a inizio '900 in via San Pietro dalla famiglia Negrotto Cambiaso, venne donato dalla marchesa erede alla Congregazione della Carità di Arenzano. Negli anni '70 la struttura passò al Comune, poi alla Asl (allora Usl) e venne definitivamente chiusa nel 1996. Infine, nel 2011, divenne proprietà di Arte nell'ambito di un'operazione che riguardava il trasferimento di diversi beni del patrimonio sanitario.

La difficoltà nel trovare una collocazione all'ex ospedale sta nel fatto che è vincolato da un lascito che obbliga i proprietari a mantenere una destinazione socio sanitaria: in poche parole, per volontà della marchesa, questa palazzina di duemila metri quadrati non può avere nessun'altra destinazione. Diverse le amministrazioni che, negli ultimi decenni, hanno cercato di trovare una soluzione sollecitando nel frattempo Arte a intervenire sulla sicurezza, ma l'ospedale rimane in stato di degrado e sul fronte della vendita non è mai stato trovato nessun potenziale investitore interessato. Nel 2015, alcune tegole contenenti amianto si erano staccate a causa del vento, volando nel giardino della scuola ed era stato necessario procedere alla bonifica (i genitori, preoccupati, avevano anche indetto una petizione per chiedere chiarezza). Amiu Bonifiche aveva scarificato il terreno ma non aveva rilevato condizioni di rischio.

Da anni ormai l'ex ospedale è stato messo in vendita da Arte, bando dopo bando, senza risultati. Attualmente è in vendita per più di un milione e mezzo di euro. Interrogazioni ed espressioni di sentimento nel frattempo si sono moltiplicate a tutti i livelli, dal Comune alla Regione, dal centrodestra al centrosinistra, per cercare di sbloccare la situazione. 

Un anno fa l'ultima proposta di intervento della Città Metropolitana giudicata meritevole, ma ancora non finanziata dal governo.

Il sindaco: "A queste condizioni nessuno lo vorrà mai"

Il sindaco Silvestrini non si fa illusioni: "Arte era ancora convinta che stessimo aspettando i finanziamenti di cui si era parlato l'anno scorso, ma mi è toccato spiegare che non è così. Non possono pensare di vendere quell'immobile: tra i vincoli di destinazione e lo stato in cui si trova, nessuno lo vorrà comprare per più di un milione e mezzo di euro. Vale molto meno, ma per vincoli di bilancio di Arte non può essere venduto a una cifra inferiore. Bisogna trovare un'altra soluzione, inutile continuare a provare a venderlo".

Intanto, per ogni giorno che passa il rischio è che la struttura si ammalori sempre più: "Dentro l'edificio è ancora solido - sostiene Silvestrini - ma bisogna rifare sicuramente il tetto, le facciate, gli impianti, gli infissi. Qui ogni volta che c'è il vento si corre il rischio che cada qualche pezzo, sperando che non voli addosso a nessuno. Bisogna arrivare a una soluzione reale che non sia solo un 'tappullo'".

Nel frattempo, comunque, il problema della strada transennata per motivi di sicurezza resta: "Arte deve intervenire immediatamente per sistemare i danni di adesso - conclude Silvestrini - sia per ragioni di emergenza che di viabilità".

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