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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Droga, grandi opere e Pnrr: gli interessi delle mafie in Liguria

"In merito alle attività illecite, il settore di primario interesse della criminalità si concentra sul traffico di stupefacenti che, per la conformazione geografica del territorio, trova negli scali marittimi regionali snodi privilegiati per l'importazione di ingenti quantitativi di cocaina, provenienti dal Sudamerica", scrive la Dia

Come di consueto la relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia (in questo caso relativa agli ultimi mesi del 2022) contiene un approfondimento sulle singole regioni, dunque anche sulla Liguria. La 'ndrangheta resta l'organizzazione criminale più ramificata nella nostra regione.

"I segnali di miglioramento del quadro economico generale - si legge - e il recupero a livelli antecedenti la pandemia da covid-19, evidenziatisi soprattutto nei settori del traffico marittimo commerciale e croceristico e dei flussi turistici, rischiano di subire una decelerazione a causa dell'incertezza legata all'indisponibilità e l'incrementata onerosità di alcuni fattori produttivi, tra cui quelli energetici".

"La crisi energetica - prosegue la Dia - e l'aumento generalizzato dei prezzi al consumo rischia infatti di riflettersi negativamente sia sulle imprese operanti nei settori energivori, sia sulle economie familiari, nonché sul credito ai consumatori, nonostante l'indubbio miglioramento del quadro economico generale registrato".

"L'economia mafiosa - continua la relazione -, abile a sfruttare le debolezze congiunturali per proporsi quale infrastruttura supplementare del credito e acquisire nuove fonti di arricchimento, potrebbe verosimilmente cercare nuove brecce nel sistema economico, provando ad acquisire quelle realtà imprenditoriali sane che, stante il sopravvenuto aumento dei costi fissi di produzione ingenerato dallo shock della componente energetica, venissero a trovarsi in carenza di liquidità per la prosecuzione dell'attività di impresa. Appare pertanto verosimile che il ricorso al credito abusivo possa sensibilmente incrementarsi, determinando fenomeni di carattere usurario che renderebbero agevole l'insinuazione nelle proprietà delle aziende in difficoltà finanziarie alle consorterie mafiose, sempre pronte a immettere capitale di provenienza delittuosa nel circuito economico legale, riciclandolo e reimpiegandolo in attività lecite".

"Si aggiunga a ciò - continua la Dia - che gli scali marittimi della Liguria possono costituire per la criminalità organizzata snodi privilegiati per l'importazione di ingenti quantitativi di cocaina, fenomeno rispetto al quale la mafia di matrice calabrese ha saputo stabilire, nel tempo, proficue relazioni criminali a livello internazionale con i narcos sudamericani".

"Infine - si legge ancora -, è ragionevole supporre che le mafie individuino nelle risorse del Pnrr un obiettivo di interesse primario considerando che, anche per la Regione Liguria, sono previsti il finanziamento di grandi opere e di nuovi progetti. Al riguardo si segnala quanto dichiarato dal Procuratore Distrettuale di Genova, Nicola Piacente, insediatosi il 12 ottobre 2022".

"Ritengo che l'analisi delle indagini e degli esiti dei processi inerenti i reati di cui all'articolo 51 comma 3 bis c.p.p. costituisca un elemento imprescindibile di conoscenza delle dinamiche criminali nel distretto di Genova. Va riconosciuta e ribadita - ha dichiarato Piacente - una rilevante presenza criminale della organizzazione denominata 'ndrangheta. Non possono ignorarsi in ogni caso dinamiche e strategie riconducibili ad altre organizzazioni mafiose 'tradizionali' quali la camorra e la mafia siciliana. Analogamente non possono ignorarsi né sottovalutarsi le organizzazioni criminali straniere. Solo tale consapevolezza può consentire l'elaborazione di strategie di indagine efficaci, da adattarsi alle peculiarità delle varie organizzazioni criminali. Analogamente, la confisca dei patrimoni illecitamente acquisiti deve riguardare tutte le forme di presenza criminale nel distretto".

"Gli esiti giudiziari - prosegue la relazione - delle più significative indagini antimafia relative al territorio ligure hanno documentato che la criminalità mafiosa calabrese rappresenta il principale fenomeno criminale autoctono presente in loco con proprie articolazioni strutturate e, nello specifico, i locali di Genova e Lavagna, Ventimiglia e Bordighera, indicando nella 'Liguria' una macro-area sottoposta al controllo delle cosche calabresi ivi insediate".

"In merito alle altre espressioni di criminalità organizzata - continua la Dia -, in particolare campana e siciliana, pregresse iniziative sia preventive, sia repressive hanno tracciato l'esistenza di singole proiezioni extraregionali di camorra e mafia siciliana, ancorché non organizzate in sodalizi strutturati, attive sia nei mercati legali che illegali".

"Tutte le aree liguri - si legge ancora - vedono poi l'operatività di sodalizi criminali stranieri, spesso costituiti da extracomunitari irregolari, di etnia africana, sudamericana o dell'est Europa, operanti in attività illecite anche molto diversificate, ma principalmente riconducibili alla commercializzazione di stupefacenti dove le organizzazioni albanesi si collocano a un livello superiore, in quanto si sono dimostrate ben strutturate a livello internazionale e capaci di interloquire direttamente con i cartelli sudamericani per l'importazione, dai paesi tradizionalmente produttori, di ingenti quantità di cocaina".

"In merito alle attività illecite - conclude la Dia -, il settore di primario interesse della criminalità si concentra sul traffico di stupefacenti che, per la conformazione geografica del territorio, trova negli scali marittimi regionali snodi privilegiati per l'importazione di ingenti quantitativi di cocaina, provenienti dal Sudamerica".

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