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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca San Martino / Corso Europa, 125

"Stop propaganda di guerra", traffico bloccato in corso Europa

Manifestazione sotto la sede Rai in solidarietà al popolo palestinese. Forti ripercussioni sul traffico

Traffico bloccato, nel tardo pomeriggio di giovedì 15 febbraio 2024, in corso Europa in entrambe le direzioni all'altezza della Rai per la manifestazione in solidarietà al popolo palestinese, a cui hanno partecipato centinaia di persone. Intorno alle 19 la circolazione è ripresa. 'Rai complice del genocidio, stop propaganda di guerra', è la frase che si legge sullo striscione, firmato da Osa e Cambiare.

L'iniziativa è nata dopo la lettera dell'amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, inviata e letta nel corso di 'Domenica In' in seguito alle parole del cantante Ghali 'Stop al genocidio' sul conflitto tra Israele e Palestina sul palco del teatro Ariston durante il Festival di Sanremo. Alla manifestazione hanno aderito anche alcuni giornalisti della sede genovese della Rai, scesi in strada al fianco dei manifestanti.

Intanto il conflitto in Medio oriente rischia sempre più di allargarsi. Undici persone, tra cui sei bambini, sono state uccise da attacchi israeliani su villaggi del Libano meridionale ieri (mercoledì 14 febbraio), scatenando l'ira di Hezbollah che ha promesso ritorsioni. Tel Aviv ha detto di aver risposto a un attacco missilistico del 'Partito di Dio' (questo il significato del nome del partito/milizia islamico) che ha ucciso un suo soldato. Hezbollah e l'esercito israeliano si scambiano fuoco lungo il confine da più di quattro mesi, dopo che il gruppo armato libanese ha lanciato razzi attraverso la frontiera a sostegno del suo alleato palestinese Hamas.

Ma, dopo quattro mesi di tolleranza pressoché totale nei confronti dell'operazione militare di Israele nella Striscia di Gaza, sta salendo anche la pressione internazionale sul governo di Benjamin Netanyahu affinché non dia seguito all'annunciato assalto finale a Rafah, la città più meridionale dell'enclave palestinese, al confine con l'Egitto. Qui sono ammassati 1,4 milioni di palestinesi fuggiti dalla guerra. Gran parte di queste persone stanno vivendo in tende e campi profughi costruiti in fretta e furia, ne quali mancano non solo scorte alimentari e medicine, ma molto spesso tutti i più basilari servizi.

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