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Cronaca

Traffico d'influenze illecite, indagato Beppe Grillo

I magistrati milanesi hanno indagato sui contratti di sponsorizzazione tra la società di navigazione Moby e il blog del fondatore del Movimento 5 Stelle. L'ipotesi è che Grillo abbia 'inoltrato' alcune richieste dell'armatore ai propri parlamentari

Secondo quanto riportato da Today.it il fondatore del Movimento 5 Stelle sarebbe indagato dalla procura di Milano per il reato di traffico di influenze illecite. Sotto l'esame degli inquirenti ci sarebbero i contratti pubblicitari stipulati tra il 2018 e il 2019 dalla compagnia di navigazione Moby per acquistare spazi pubblicitari sul sito beppegrillo.it.

La Guardia di Finanza ha effettutato delle perquisizioni negli uffici della Beppe Grillo Srl, che ha la sua sede legale a Genova, per sequestrare la documentazione relativa ai contratti stipulati con la compagnia di navigazione dell'armatore Vincenzo Onorato, anch'egli iscritto nel registro degli indagati.

I magistrati milanesi stanno cercando di accertare se esistono legami tra i passaggi di denaro dalla compagnia Moby a Beppe Grillo e alcune direttive che il garante del Movimento 5 Stelle avrebbe dato ai suoi parlamentari su richiesta di Onorato.

Gli accordi prevedevano il versamento di circa 120mila euro annui, per le annualità 2018 e 2019, alla società proprietaria del blog di Grillo per la realizzazione di spot, messaggi pubblicitari e contenuti redazionali per la promozione della compagnia Moby.

Le conseguenti transazioni economiche sono finite sotto esame da parte dell'ufficio di informazione finanziaria della Banca d’Italia che, in base alla normativa antiriciclaggio, ha segnalato questi pagamenti come potenzialmente sensibili. L'organo di vigilanza bancaria ha giudicato sospette le transazioni per l'entità degli importi, la descrizione generica delle prestazioni ricevute e la circostanza di essere disposti a beneficio di persone politicamente esposte.

Questi pagamenti a favore della Beppe Grillo Srl sono finiti poi sotto la lente dei magistrati lombardi dopo che la compagnia marittima dell'armatore Vincenzo Onorato è stata ammessa alla procedura di concordato preventivo nel giugno 2020 dal Tribunale di Milano.

Nell'elenco dei debiti, presentato insieme alla proposta di concordato preventivo, figuravano infatti i versamenti al fondatore del Movimento 5 Stelle e ad altri soggetti politici.

Tra i creditori della società Moby compariva anche la Casaleggio Associati che, nel 2018, avrebbe ricevuto la somma di 250mila euro come corrispettivo per un'attività di comunicazione digitale.

Gli inquirenti starebbero analizzando anche altre operazioni finanziarie compiute dalla compagnia di navigazione, tra le quali alcuni versasmenti a favore della fondazione Change di Giovanni Toti, della fondazione Open di Matteo Renzi, del partito politico Fratelli d'Italia e del Partito Democratico.

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