Passaggio Autostrade a Cassa depositi e prestiti, Egle Possetti: "Uno schiaffo alle nostre vittime ed a tutti gli italiani"
Dopo la sentenza del Tar Lazio che ha espresso parere negativo sulla cessione, i familiari delle vittime del Morandi sperano nell'azzeramento dell'operazione
Mentre il processo su crollo del ponte Morandi (14 agosto 2018, 43 vittime) entra nel vivo, l'attenzione dei familiari delle vittime è puntata alla sentenza del Tar del Lazio che esprime parere negativo non definitivo sulla cessione di Autostrade a Cassa depositi e prestiti.
"Sulla questione ci esprimiamo con forza da anni e con grande sdegno abbiamo sempre condannato l’operazione ritenendo questa cessione con remunerazione economica stellare ai vecchi azionisti uno schiaffo alle nostre vittime ed a tutti gli italiani", comunica con una nota Egle Possetti, la presidente del Comitato ricordo vittime ponte Morandi.
"Su ricorso di alcune associazioni, la sentenza del Tar del Lazio mette in dubbio questa operazione e si appella alla Corte di Giustizia Europea per una sua valutazione, nel frattempo è partito un tentativo di fermare questa operazione da parte dell’avvocatura di Stato.
Serviranno un po' di mesi per capire come si esprimerà la corte europea ed il nostro Consiglio di Stato, se dovessero condannare l’operazione si dovrebbe ripartire da zero, con la restituzione dei fondi allo stato e quanto ne consegue. Noi auspichiamo che la vergogna di questa operazione possa emergere che le responsabilità di questa operazione siamo portate all’attenzione pubblica".
Il comitato chiede di informare i cittadini sulla questione: "Noi da anni ci battiamo contro questa cessione, gli elementi sono chiari e limpidi la punizione agli azionisti di Aspi è stata ricoprirli d’oro e come si evince dalla sentenza non definitiva del Tar ci sono ovviamente anche problemi legati all’affidamento diretto della concessione senza una gara - continua Possetti - Questa situazione è una vergogna, continuiamo a dirlo, siamo anche stati firmatari di un esposto in esame alla procura di Roma sulla gestione finanziaria della società, da più parti si levano grida in questo senso, attendiamo azioni concrete anche dal nuovo governo e da tutti i parlamentari che hanno a cuore la giustizia. Non può esserci memoria senza giustizia, non può esserci ricordo senza rispetto, non può esserci equità senza le corrette azioni per scongiurare i crimini. Siamo sempre qui e non possiamo dimenticare".
