Sampierdarena, flash mob contro il trasferimento dei depositi chimici: “Vogliamo una riqualificazione”
Il presidio è stato organizzato per domenica 13 giugno dal Comitato Lungomare Canepa, hanno aderito diversi comitati e associazioni
Un flash mob in lungomare Canepa per protestare contro l’ipotesi del trasferimento dei depositi chimici di Multedo a Sampierdarena. Lo ha organizzato per domenica 13 giugno il Comitato Lungomare Canepa, che da anni si batte per chiedere una riqualificazione della zona e misure a contrasto dell’inquinamento causato non solo dai fumi del porto ma anche dalla trafficatissima strada.
Proprio una riqualificazione è quella chiesta dalle associazioni e dai comitati, uniti nella protesta: oltre a quello di lungomare Canepa ci sono ViviAmo Cornigliano, il Comitato Tutela Ambientale Genova, Genovaclcabile e Progetto Genova. L’appuntamento è per le 10.30 in via Chiesa per un flashmob statico e con mascherine davanti a Varco Etiopia.
Il Comitato Lungomare Canepa da tempo lotta per chiedere che maggiore attenzione venga riservata a una zona assediata da traffico, rumore e inquinamento. Recentemente è stata anche lanciata una petizione in collaborazione con il gruppo “Genova contro il degrado” per estendere il progetto del Waterfront di Levante e includere anche la Lanterna nel progetto di rilancio, iniziativa che ha raccolto oltre 700 firme.
A oggi il nodo spostamento depositi chimici non è ancora stato sciolto, anche se il Comune ha portato avanti l’iter necessario a concretizzarlo non appena verrà individuata la sede più idonea. Le ipotesi messe sul tavolo sono appunto quelle dell’area sotto la Lanterna (assegnato al gruppo Spinelli per i prossimi tre anni), lo spazio del gruppo Messina nei pressi del ponte Ronco, alla foce del Polcevera, e ancora alcune aree x Ilva.
Sull’ipotesi Sampierdarena, oltre a residenti e comitati, si era già espresso anche i presidente di Municipio, Michele Colnaghi, dichiarando la totale contrarierà allo spostamento: «Il Centro Ovest un posto in cui mettere ciò che non vogliono gli altri quartieri, basta servitù», aveva detto Colnaghi, promettendo di scendere in piazza per protestare.