rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Attualità

Peste suina, Coldiretti: "Situazione insostenibile, nei boschi serve l'esercito"

L'allarme lanciato dall'associazione degli agricoltori dopo la riunione tecnica che si è svolta in Regione: "Bisogna intervenire con estrema urgenza per rispettare il piano di depopolamento dei cinghiali"

Proseguono le riunioni tecniche in Regione sulla peste suina africana e si infiamma il dibattito con Coldiretti che lancia un nuovo grido di allarme dopo il tavolo di crisi di giovedì 27 ottobre 2022: "La situazione non è più sostenibile, la Regione agevoli chi può intervenire sul depopolamento o metta in campo l'esercito".

La federazione ligure dell'associazione degli agricoltori ha sostenuto durante la riunione la necessità di intervenire con estrema urgenza per rispettare il piano di depopolamento dei cinghiali. "La situazione è troppo grave e pericolosa - incalzano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, presidente di Coldiretti Liguria e delegato confederale - per perdersi adesso in diatribe sulle cause del sovrappolamento. Ci sarà tempo per questo. Ora è il momento di agire senza tentennamenti inutili e burocrazie eccessive. La Regione deve fare intervenire l'esercito e agevolare e incentivare chi può esercitare la caccia e gli abbattimenti, così come segnalato anche nel precedente documento a firma dell'avvocato Campanile”.

La stagione di caccia si è aperta lo scorso 2 ottobre. In questo contesto, il Priu (Piano regionale di interventi urgenti) prevede che si potranno abbattere fino a 35.451 cinghiali, vale a dire il 180% di quanto fatto nell'ultimo anno. "In questo scenario - sostiene Coldiretti - un'eccessiva burocratizzazione delle operazioni di caccia disincentiva l’attività venatoria, causando più problemi di quanti non si intenda risolvere attraverso questo surplus di regolamentazioni e prassi"

"Come Coldiretti - continuano Boeri e Rivarossa - non intendiamo scendere a compromessi: il contingente cacciabile non può e non deve scendere sotto i 35.451 capi previsti. Le istituzioni devono prenderne atto e trovare una via alternativa per portare a termine tali operazioni, fondamentali per la sicurezza di cittadini, agricoltori e allevatori della Liguria, arrivando a mettere in campo anche l'esercito se necessario. È giusto altresì modificare il regolamento, così che sia consentita una miglior autodifesa attiva dei fondi da parte dei proprietari, e finanziare un ulteriore utilizzo di gabbie nei territori urbanizzati. Il territorio deve essere tutelato e messo in sicurezza: oggi i cinghiali non solo rappresentano il principale veicolo di diffusione della Peste suina africana (Psa), ma, con oltre 2,3 milioni di animali che stringono d’assedio città e campagne, mettono a rischio l’incolumità di tutti i cittadini. La Liguria -concludono i rappresentanti dell'associazione - vive ogni giorno un pericolo concreto in termini sia economici che di tutela delle persone fisiche e delle colture, oltre che per la sicurezza stradale, con crescenti segnalazioni di raccolti devastati e incidenti sulle nostre strade".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Peste suina, Coldiretti: "Situazione insostenibile, nei boschi serve l'esercito"

GenovaToday è in caricamento