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Vaccini covid: in arrivo altri carichi da Pfizer e da Moderna, ma "saltano" oltre 10.500 dosi

L'azienda statunitense ha tagliato, sino a oggi, 10.530 dosi di vaccino. Martedì in arrivo altre 10 "pizza box", attese per la prossima settimana 1.700 dosi dell'altro vaccino statunitense

Sono in arrivo in Liguria altre 10 “pizza box” contenenti 11.700 dosi di vaccino Pfizer, sette in meno (pari a 8.190 dosi) rispetto a quanto previsto prima che Pfizer comunicasse la riduzione delle dosi. Con le dosi in arrivo oggi, la Liguria sale a un totale di 74.030 ricevute, che sono però 10.530 in meno rispetto a quanto preventivato inizialmente.

La scorsa settimana infatti, la Regione ha ricevuto due “pizza box” in meno, pari ad altre 2.340 dosi tagliate. È comunque previsto l’arrivo in settimana di 17 scatole (ciascuna scatola contiene 100 dosi) di vaccino Moderna, per un totale di 1.700 dosi, e Alisa ha già stabilito la suddivisione dei vaccini Pfizer in arrivo: nessuna consegna è prevista in Asl 1, la maggior parte (3.510 dosi) andranno all’ospedale di Savona, una “pizza box” da 1.170 dosi andrà rispettivamente in Asl 4 e Asl 5, e il restante verrà così suddiviso in Asl 3:

  • Istituto G. Gaslini: 1 “pizza box” contenente 1.170 dosi
  • Ospedale Policlinico San Martino: 1 “pizza box” contenente 1.170 dosi
  • Ospedale Galliera: 1 “pizza box” contenente 1.170 dosi

Il piano vaccinale predisposto da Alisa punta, a oggi, a garantire la somministrazione della seconda dose nel rispetto della tempistica prevista (a partire dal 21esimo giorno dalla prima dose, e visti i quantitativi ridotti consegnati, l’indicazione alle singole Asl è proprio quella di dare la priorità alla somministrazione delle seconde dosi.

Vaccini covid: la Fase 2 rischia di slittare, ma in Liguria ci sono le sedi

L’incertezza sulla quantità di vaccini consegnati - anche AstraZeneca ha annunciato una riduzione delle dosi indirizzate all’Italia - modifica dunque l'originario piano vaccinale, e allontana inevitabilmente l’obiettivo primario del presidente della Regione, Giovanni Toti: vaccinare tutti gli over 80 a partire dalla terza settimana di febbraio, e poi entrare nel vivo della Fase 2 con la graduale vaccinazione di tutta la popolazione. La vaccinazione degli over 80, però, è strettamente legata ai vaccini Pfizer e Moderna, perché di quello AstraZeneca ancora non è chiaro se riceverà l’autorizzazione per gli ultra sessantacinquenni, e per saperlo bisognerà aspettare il 29 gennaio.

Il programma iniziale era di vaccinare i circa 170 mila ultra ottantenni  liguri a partire  da fine febbraio: «Se arrivassero i vaccini entro sei-otto settimane riusciremmo a vaccinarli tutti», aveva detto Toti solo una settimana fa. I piani, però, vanno necessariamente cambiati, anche se Alisa ha già individuato le possibili sedi per le vaccinazioni di massa ai cittadini: a Genova si parla dei Magazzini del Cotone al Porto Antico, dei padiglioni della Fiera, di Villa Bombrini a Cornigliano, e dei teatri, dal Falcone dentro palazzo Reale, alla Tosse e la Gioventù in centro passando per il Cargo a Voltri e il Govi a Bolzaneto. E da Genova - dopo che l'infettivologo Matteo Bassetti ha suggerito di individuare altre sedi per aumentare quelle a disposizione - è anche arrivata la proposta, da parte di alcuni baristi, di mettere a disposizione della Asl gli spazi dei bar e dei ristoranti proprio per la somministrazione dei vaccini.

«Terminata la Fase 1, rivolta al personale sanitario e agli ospiti delle Rsa, passeremo alla Fase 2 con la somministrazione agli over 80, in parte a domicilio, in parte negli attuali punti tampone o in strutture messe a disposizione dai Municipi - ha detto Toti - E quando sarà il momento di iniziare la campagna sul resto della popolazione, saremo pronti a mettere in campo un modello efficiente, che ci permetta di vaccinare un grande numero di persone, in piena sicurezza, con tempi il più contenuti possibile».

Vaccini e diminuzione delle dosi, Toti e Fadiga scrivono ad Arcuri

Introdurre un correttivo nei meccanismi di distribuzione dei vaccini anti Covid-19, in modo che sia coerente rispetto alla diversa distribuzione per fascia di età della popolazione residente nelle regioni. È la proposta avanzata dai presidenti di Regione Liguria e Regione Friuli Venezia Giulia, Giovanni Toti e Massimiliano Fedriga, in una lettera inviata al Commissario straordinario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri e al presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, a cui i due governatori chiedono di poter affrontare il tema nel primo incontro utile che venga convocato quanto prima.
In particolare, i due governatori ligure e friulano evidenziano che ad oggi “la distribuzione programmata dei vaccini per il mese di febbraio è fondata sul criterio della proporzionalità rispetto alla popolazione generale regionale”. “Condividendo lo spirito dell’applicazione di tale criterio – scrivono Toti e Fedriga – sarebbe auspicabile che la distribuzione fosse coerente alla numerosità della popolazione target. Il piano strategico definisce infatti le popolazioni prioritariamente individuate anche per le fasi successive a quella attualmente in essere e prevede l’immunizzazione delle persone in età avanzata – ricordano - con iniziale priorità agli individui con età superiore a 80 anni”. Per questo, i due governatori suggeriscono “di procedere alla distribuzione dei vaccini anti Covid-19 proporzionalmente alla numerosità della popolazione target individuata per fascia d’età nelle diverse regioni, ad esempio il numero di individui con età superiore a 80 anni per le distribuzioni nei mesi di marzo e aprile e con età superiore a 75 anni per le distribuzioni nel mese di maggio. L’impiego di un criterio age-based – proseguono - consentirebbe una distribuzione corretta anche per altre condizioni più difficilmente individuabili, come, ad esempio, la comorbidità, che presentano una distribuzione dipendente dall’età e permettono di individuare pazienti a maggior rischio e target per il piano strategico nelle fasi successive all’attuale”, concludono Toti e Fedriga.

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