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Vaccini, individuate sedi per la fase 2. E si pensa anche a un “walk-through”

La Regione conferma di avere individuato gli spazi in tutte e cinque le Asl da dedicare alla somministrazione dei vaccini: «Adesso si chiariscano le incognite»

Gli spazi e le strutture da adibire a luoghi di vaccinazione di massa in Liguria sono già stati individuati: a confermarlo è proprio il presidente della Regione, Giovanni Toti, che a oggi ha anche la delega alla Sanità e che ha lavorato a stretto contatto con i dirigenti delle cinque Asl liguri per selezionare le sedi da dedicare alla cosiddetta “Fase 2”.

Premessa: la Fase 2 è, di fatto, quella in cui si passerà a vaccinare prima i soggetti più fragili e poi, via via, il resto della popolazione. E la Fase 2 non può iniziare sino a quando tutti i soggetti inclusi nella Fase 1 - personale sanitario, personale e ospiti delle rsa, operatori delle pubbliche assistenze -  non saranno vaccinati e immunizzati con la seconda dose. Soprattutto, la Fase 2 non può iniziare sino a quando non sono chiari i tipi di vaccino che arriveranno in Liguria (Pfizer, Moderna e AstraZeneca hanno tutti caratteristiche diverse e target potenzialmente differenti), quando le nuovi dosi arriveranno e in che quantità.

Vaccini e ritardi nelle consegne, incognita tempi per la Fase 2

I ritardi nelle consegne da parte di Pfizer, e la decisione di AstraZeneca di tagliare del 60% le dosi destinate all’Italia ha sparigliato le carte e costretto a ripensare al piano di distribuzione e vaccinazione: in attesa di capire se l’Ema darà il via libera, se la riduzione fosse confermata significherebbe che in Italia verrebbero consegnate 3,4 milioni di dosi anziché 8 milioni, come ha chiarito anche il premier Giuseppe Conte annunciando, in questo caso, azioni legali a tutela.

«Regione Liguria, in stretta collaborazione con le cinque Asl e tutti i Comuni, ha individuato praticamente tutti gli spazi necessari per avviare la fase 2 della vaccinazione, ed è al lavoro per definire l’organizzazione logistica - ha detto Toti  domenica - Restiamo in attesa di capire, visti i ritardi nelle consegne, quale sia lo scenario di fronte al quale ci troveremo, ma siamo pronti in ogni caso. Sono tre le variabili su cui attendiamo notizie e indicazioni dal Governo per poter definire gli ultimi aspetti: i tipi di vaccino, la relativa disponibilità e le tempistiche di consegna; la popolazione target a cui destinare i diversi tipi di vaccino; la priorità di target».

A oggi le certezze sono che tutti i vaccinati del 27 dicembre hanno ricevuto la seconda dose, che a domenica era stato somministrato il 65% delle dosi consegnate, e che 1.833 persone avevano completato il ciclo ricevendo la seconda. Il piano della Regione è di iniziare la Fase 2 con la vaccinazione degli over 80, «un punto importante, perché ci consentirà di ridurre notevolmente letalità e tasso di ospedalizzazione». Da lì poi si passerà a vaccinare il resto della popolazione, secondo obiettivi concordati con il commissario per l’emergenza: il piano iniziale era di arrivare in autunno a completare la vaccinazione di massa, ma i ritardi sembrano allontanarlo e non di poco.

Vaccinazione di massa, le ipotesi per le sedi

Tra le ipotesi messe in campo sul fronte logistica, c’è l’utilizzo di strutture già usate per i tamponi - come per esempio la Fiera di Genova, l’ex ospedale di Quarto, il Palazzo della Salute di Struppa, Villa Bombrini - cui potrebbero aggiungersi anche i teatri: dal Cargo di Voltri al Govi di Bolzaneto passando per la Tosse, in centro storico, i teatri rappresentano luoghi diffusi sul territorio in cui è possibile mantenere le distanze e controllare gli accessi.

La Regione sta inoltre pensando a un meccanismo in cui chi deve essere vaccinato arriva in struttura a piedi, entra, riceve la dose ed esce, esattamente come accaduto per i tamponi rapidi: «Uno dei nostri obiettivi - ha concluso - è mettere in campo un modello ad alta efficienza, penso a un walking through, dove riuscire a vaccinare un grande numero di persone, in piena sicurezza, con tempi il più contenuti possibile».

I tempi di attuazione del piano sono però, come già detto, incerti. Toti aveva annunciato che la Fase 1 dovrebbe concludersi entro la terza settimana di febbraio, con la partenza della FAse 2 presumibilmente a marzo, ma sino a quando non sarà chiaro quali e quanti vaccini arriveranno (il vaccino Pfizer ha notoriamente problemi in termini di conservazione perché richiede frigoriferi in grado di mantenere una temperatura molto bassa e deve essere somministrato entro poche ore dell'estrazione) non pare possibile prevedere tempistiche certe.

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