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Coronavirus

Covid, Liguria verso la zona gialla. Toti: "Dati stabili"

Rimangono stabili le terapie intensive (40) e calano i ricoverati in ospedale (716, 24 in meno negli ultimi tre giorni)

Dovrebbe rimanere in zona gialla anche la prossima settimana la Liguria, rimangono stabili le terapie intensive (40) e calano i ricoverati in ospedale (716, 24 in meno negli ultimi tre giorni) secondo il bollettino diramato dalla Regione nel pomeriggio di giovedì 13 gennaio 2022. Indicatori importanti per evitare un passaggio di colore che prevederebbe nuove restrizioni per i non vaccinati: il cambiamento principale riguarderebbe gli spostamenti al di fuori del proprio comune, sarebbero possibili solo con autocertificazione per il vasto campionario di 'necessità' e motivi di salute.

"Non credo che andremo in zona arancione - ha commentato il presidente della Regione Toti a margine di una conferenza - i dati sono ancora una volta stabili, anche se tutti ci danno in zona arancione da tempo. Le nostre terapie intensive sono ferme a 40, gli ospedalizzati calano nonostante la potente circolazione del covid".

"Credo che questo - ha aggiunto - vada nella direzione di consolidare l'opinione che la variante Omicron sia un covid molto diverso da quello che abbiamo conosciuto, certamente molto aggressiva, certamente con un'estensione del contagio molto alta, ma con una proiezione ospedaliera molto diversa da quella che eravamo abituati a conoscere".

In mattinata anche il direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi aveva tranquillizzato i cittadini, commentando alcuni dati diffusi dalla Fondazione Gimbe che avevano lanciato l'allarme sulla situazione covid in Liguria tra nuovi casi più che triplicati nella settimana tra 5 e 11 gennaio (+208,7% rispetto ai sette giorni precedenti) e un solo posto letto a separare la nostra regione dalla zona arancione. 

"A fronte dei 219 posti letto di terapia intensiva della nostra regione - aveva commentato - i posti attualmente occupati sono 40. Siamo quindi ben lontani dalla saturazione delle terapie intensive che sembrerebbe apparire dai dati di Gimbe".

"E l’importante incremento dei casi che è stato registrato - aveva aggiunto il direttore di Alisa - è da riferirsi al cambiamento che è stato successivo delle ordinanze del presidente Toti: come anche Gimbe avrebbe potuto notare, abbiamo considerato anche retrospettivamente i tamponi positivi dei 21 giorni precedenti".

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