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«La Liguria è al secondo posto per la letalità del virus», l'attacco di Sansa in consiglio regionale

I consiglieri di opposizione, durante la seduta straordinaria, hanno elencato tutti i punti su cui secondo loro si dovrebbe intervenire perché la campagna vaccinale in Liguria faccia un salto di qualità, non solo a parole

L'opposizione in Regione aveva chiesto la convocazione di un Consiglio straordinario sulla campagna vaccinale regionale, fissato per martedì 16 marzo. A seguito del momentaneo stop dell'ultilizzo del vaccino di AstraZeneca, i consiglieri di minoranza avevano deciso di rinviare la seduta, che è slittata a oggi, lunedì 22 marzo.

Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno) ha presentato la relazione in quanto richiedente della seduta straordinaria a nome di tutti i gruppi di minoranza. «E’ necessario analizzare la situazione perché ci troviamo di fronte ad un appuntamento di straordinaria rilevanza, che dovrebbe coinvolgere tutti i settori dell’ente Regione, lo Stato e tutti i Consigli regionali per svolgere una campagna più coinvolgente perché solo da un’efficiente campagna vaccinale deriva la soluzione della crisi sanitaria in Italia». Il consigliere ha espresso preoccupazione sul merito e sul metodo della campagna vaccinale in Liguria: «Al netto degli annunci non ci è stato fornito un documento base che, in realtà, è stato redatto solo il 15 febbraio. Fino ad allora non sapevamo su cosa era stata costruita la campagna vaccinale, che era già iniziata a fine dicembre».

Garibaldi ha proseguito: «L’impressione è che ci sia da parte della giunta una discrasia fra le misure annunciate e le iniziative realizzate, che si deve misurare su due aspetti: la denuncia delle casistiche e le indicazioni quotidiane dei dati». Il consigliere ha domandato: «Come mai la Liguria è terz’ultima, penultima o ultima per il numero di somministrazione di dosi e perché tanti malati, che soffrono di patologie rare, non sono ancora stati inseriti in un sistema di prenotazione?». Garibaldi, inoltre, ha rilevato ritardi nella vaccinazione delle categorie professionali e confusione nelle misure assunte per gli over 80. «Siamo di gran lunga una regione dove non è stato fatto un salto di qualità e ci domandiamo - ha detto - cosa non sta funzionando e perché persone che soffrono di patologie rare, non sono ancora state ancora inserite in un sistema di prenotazione».

Il consigliere ha aggiunto: «Abbiamo bisogno di lavorare insieme ad un piano che va completamente revisionato su quattro aspetti: la rimodulazione della campagna, la sua accelerazione sulla base delle nuove indicazioni del Governo, il recupero dei tantissimi ritardi che la Regione ha accumulato e, infine, il recupero della fiducia sul tema della vaccinazione». Il consigliere ha criticato il fatto che la giunta abbia coinvolto i medici di medicina generale quando la campagna vaccinale era già avviata. «Il piano delle vaccinazioni - ha detto - è un flop e si vede dai numeri». Garibaldi ha lamentato, oltre alla mancanza di chiarezza del piano, anche l’assenza di una condivisione con i territori e anche di una condivisione politica.
Sono poi intervenuti gli altri capigruppo di minoranza.

Gianni Pastorino (Linea Condivisa) ha dichiarato: «La Liguria non si trova in una situazione di certezza». e ha lamentato la mancanza di una previsione certa sui risultati. «Pur tenendo presente la questione del mancato approvvigionamento a livello nazionale - ha detto - ci sono Regioni che sono comunque più avanti della Liguria nella campagna di vaccinazione». Il consigliere ha denunciato di ricevere ogni giorno richieste di informazioni dai cittadini: «Rilevo un’enorme fatica ad aderire ad alcune richieste che in altre Regioni sono state già soddisfatte» e ha citato, fra gli altri, anche i casi di quanti sono affetti da malattie rare. «C’è una situazione in tutto il Paese - ha ammesso - a macchia di leopardo, ma in nessuno dei diversi aspetti la Liguria è mai al vertice». «Sembra - ha aggiunto - ci siano anche difficoltà di natura burocratica» e ha sottolineato la carenza nell’utilizzo di strumenti tecnologici in grado di avere una mappatura tempestiva e certa della popolazione da sottoporre al vaccino.

Fabio Tosi (Mov5Stelle) ha dichiarato: «Questa seduta è stata richiesta perché molti cittadini ci hanno segnalato molti dubbi. Fin dall’inizio della legislatura ci siamo impegnati a essere propositivi - ha aggiunto -  e a contribuire per superare errori e difficoltà, ma abbiamo bisogno che la maggioranza ci ascolti senza preconcetti». Il consigliere ha sottolineato la necessità di sconfiggere in modo compatto il virus. «La campagna vaccinale è tutt’altro che soddisfacente - ha obbiettato - la Liguria continua essere fanalino di coda in Italia, i dati ufficiali del 20 marzo confermano che la nostra Regione fa meglio solo di Calabria e Sardegna. Sappiamo che non è una gara, ma - ha domandato - perché siamo fermi a poco più del 70% delle dosi somministrate rispetto a quelle disponibili?».  Tosi ha rilevato, fra l’altro, la necessità che i pazienti “ultra vulnerabili” siano sottoposti alla vaccinazione negli istituti o ambulatori nei quali sono già in carico. Tosi ha chiesto, infine, quante persone finora hanno disdetto la prenotazione per la somministrazione di Astra Zeneca.

Ferruccio Sansa (Lista Ferruccio Sansa Presidente) ha esordito: «La maggioranza ha la piena responsabilità della campagna vaccinale ed è vostra - ha detto riferendosi alla giunta - la responsabilità di come è stata gestita sul territorio la più grande emergenza sanitaria degli ultimi decenni. Oggi si dimostra - ha aggiunto - che la politica decide anche della vita delle persone e chi governa, oggi, ha nelle sue mani la vita di oltre un milione e mezzo di persone». Sansa ha puntualizzato: «Noi vogliamo dare il nostro contributo di idee per affrontare i prossimi mesi, ma occorre indagare su quello che non ha funzionati finora. La Liguria è al secondo posto per la letalità del virus, cioè per rapporto tra persone malate e persone decedute, quindi vuol dire che i liguri sono stati curati peggio che i cittadini degli altri regioni. La Liguria, inoltre, è stata per mesi sotto la media nazionale per il numero di tamponi effettuati». Più in generale il consigliere ha criticato il fatto che il presidente assuma anche la delega alla sanità e ha rilevato l’alta percentuale di fughe sanitarie fuori dalla regione e ha criticato i progetti di privatizzazione di alcuni poli ospedalieri. Nello specifico Sansa ha, poi, illustrato alcuni degli ordini del giorno presentati.

Nella successiva discussione generale nella seduta del mattino sono intervenuti Sergio Rossetti (Pd-Articolo Uno), Roberto Arboscello (Pd-Articolo Uno), Paolo Ugolini (Mov5Stelle) e Roberto Centi (Lista Ferruccio Sansa Presidente).

Rossetti ha rilevato la situazione dei malati psichiatrici e dei i malati affetti da patologie rare, gli educatori professionali a domicilio dei disabili, che verrebbero trascurati nella programmazione vaccinale. Rossetti ha chiesto, nel merito, proposte specifiche dal presidente Toti. «La comunicazione della giunta – ha aggiunto – è stata compulsiva» e ha sottolineato la mancanza di programmazione per la somministrazione dei vaccini. Il consigliere ha chiesto a Toti di nominare un commissario alla sanità.

Arboscello ha rilevato: «Le carenze sono vastissime e non basta lo scaricabarile – ha detto riferendosi alle accuse di Toti al Governo -  per nascondere un disastro evidente». Secondo il consigliere la giunta avrebbe dimostrato incapacità nel gestire la situazione di emergenza. «La situazione – ha aggiunto - è difficile, tuttavia i conti non tornano e lo specchio della situazione ligure è nel confronto con i numeri delle altre Regioni» e ha denunciato che ci sono ancora over 80 e operatori sanitari che non sono stati vaccinati.

Ugolini ha ricordato che attualmente è stato somministrato il 70% delle dosi a disposizione denunciando che molte categorie non sono state ancora sottoposte all’antidoto. Il consigliere ha rilevato: «Il sistema è entrato in crisi, in quanto è sbilanciato nella sua parte pubblica, e per la sua insufficienza per quanto riguarda la carenza di personale e di posti letto». Il consigliere, dopo avere sottolineato alcuni limiti della campagna vaccinale, ha auspicato da parte della maggioranza un’attenzione alle istanze della minoranza.

Centi ha focalizzato l’attenzione su un aspetto: «In questo un momento ci rendiamo conto quanto la gravità del problema dei brevetti incida non solo sull’Europa perché i costi sono enormi. Esiste uno scontro geopolitico sui vaccini – ha aggiunto - ed è, dunque, evidente che dobbiamo interrogarci anche su questo tema. Questo scontro ci riguarda direttamente perché tocca i nostri cittadini e, in particolare, i più deboli, c’è una sorta di sovranismo vaccinale». Secondo il consigliere questa situazione rischia di provocare il fallimento della campagna vaccinale.

Le proposte della Lista Sansa

«Da qui le nostre proposte: chiediamo che sia invertito il meccanismo di prenotazione delle vaccinazioni, cioè che non siano i cittadini a dover contattare l’autorità sanitaria, ma avvenga il contrario, come in altre regioni; chiediamo che i medici non siano più utilizzati come centralinisti per prenotare gli esami, ma che invece si possano interamente dedicare al loro compito: assistere i malati; chiediamo, come ci hanno segnalato medici e operatori sanitari, che si utilizzi un sistema operativo efficace e non quello realizzato da Liguria Digitale che ha provocato tanti ritardi e disguidi; chiediamo che la Regione si adoperi per riconoscere l’infortunio sul lavoro ai medici che muoiono di covid e che sia fornita un’assicurazione ai medici che si offrono volontari per somministrare il vaccino; che sia istituito subito un registro di emergenza dei cittadini che si dichiarano disponibili a essere contattati in tempo reale per ricevere il vaccino al posto di chi rinuncia; che, approfittando del periodo di zona rossa legato alla Pasqua e a un auspicato calo dei contagi, si riprenda subito un lavoro di tracciamento; che siano ricompresi tra i soggetti fragilissimi anche alcune categorie non adeguatamente tutelate, come i sieropositivi; che sia garantito un servizio di tamponatura e di vaccinazione anche per gli stranieri sprovvisti di tessera sanitaria che soltanto a Genova sono oltre 15mila. Questo per garantire la loro salute, ma anche per evitare che possano contagiare migliaia di persone. Chiediamo che sia fornita assistenza sanitaria contro il covid agli stranieri soli e disperati che passano per Ventimiglia; che la Regione si adoperi per rivedere i criteri del consenso informato che altrimenti rischiano di escludere dalla vaccinazione le donne in gravidanza e quelle che allattano».

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