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Turismo, il grido di aiuto delle guide: «Senza lavoro da ottobre»

L'Associazione Guide Turistiche Liguria lancia l'allarme: senza i turisti stranieri e con le limitazioni riguardanti gli assembramenti, impossibile riprendere a lavorare

Il turismo riparte, ma di prossimità. E per le guide turistiche abilitate l'estate 2020 è stata soltanto un prolungamento - pressapoco - del periodo di lockdown: la denuncia arriva dell'Associazione Guide Turistiche Liguria, che dopo Ferragosto ha lanciato l'allarme.

«Come era prevedibile, gli arrivi di turisti “di prossimità” sono cresciuti notevolmente nelle due settimane a cavallo di Ferragosto - spiega l'associazione -tuttavia la stragrande maggioranza delle 356 Guide Turistiche abilitate da Regione Liguria e presenti negli elenchi in rete non ha lavorato neppure una mezza giornata in questo periodo e molte sono ferme dallo scorso ottobre».

Il problema principale riguarda il fatto che il turismo organizzato, quello che porta chi arriva in Liguria a scoprire il patrimonio artistico, culturale e paesaggistico, non è ripartito. I turisti in Liguria questa estate sono arrivati per trascorre qualche giorno al mare, e la maggior parte è arrivata da regioni vicine. Senza turisti stranieri a portare linfa ad altri itinerari meno "balneari", le guide turistiche si sono ritrovate senza lavoro, e nella stragrande maggioranza dei casi lo stop è arrivato a ottobre, visto che la stagione vera e propria parte da marzo e finisce proprio a ottobre. A ciò si aggiungono le regole che impongono l'accesso ai musei in modo contingentato, rendendo impossibile accompagnare i gruppi numerosi e le comitive in edifici storici con spazi ridotti. E di poco incidono, sul bilancio di una guida, le entrate legate ai gruppi crocieristici, vista la netta diminuzione delle crociere

«Contrariamente a 9 regioni italiane (Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana) che in vario modo hanno dato un contributo alle Guide Turistiche e ai professionisti del turismo - proseguono le guide - Regione Liguria non ha erogato nessun tipo di bonus, né ai professionisti, né al turista che potrebbe usufruire di itinerari guidati. A completare il quadro, in un momento in cui la maggior parte delle Guide Turistiche traccheggia, senza poter fare nessun tipo di previsioni per il futuro, con l'ansia degli adempimenti fiscali e contributivi che si avvicinano, capita troppo spesso di vedere nelle nostre città, soprattutto a Genova e alle Cinque Terre, persone che accompagnano gruppetti di turisti, senza abilitazione e
pertanto abusivamente. Molti luoghi di cultura pubblici e privati che offrono visite guidate, peraltro, le affidano a personale interno o volontari e non alle Guide Turistiche abilitate, che sono, allo stato attuale, inoccupate».

«A fronte di pochissime visite guidate offerte da enti pubblici virtuosi (ad esempio le 2 organizzate dal Comune di Genova al weekend e quelle promosse da Finale, Moneglia, Bordighera), le guide stanno offrendo con creatività molte opportunità di visita ai loro concittadini - è a conclusione - a Genova, come nella Riviera di Levante e nello Spezzino, dove la stessa Associazione Guide Turistiche della Liguria si è fatta promotrice del Progetto Girovagando, in collaborazione con il Museo diocesano di Sarzana, e di itinerari condivisi sulla pagina Facebook. Una goccia nel mare per una stagione turistica da dimenticare, ma uno stimolo per ripartire con entusiasmo e in sicurezza». 

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