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Ritorno da incubo per Matteo Bassetti dalla Sardegna

Il professore genovese, di rientro con la sua famiglia via nave, è incappato in diversi inconvenienti. Fatti imbarcare in ritardo, hanno trovato il ristorante chiuso e pagato 70 euro per nove tranci di pizza "gommosi e unti, indegni di chiamarsi pizza". Per non parlare delle condizioni della cabina

Umore nero al ritorno delle ferie per Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, che ha affidato ai suoi profili social tutto il suo disappunto per un viaggio in traghetto non troppo piacevole.

"Maleducazione, ritardo, sporcizia, incapacità relazionale, prezzi folli e tanta rabbia - scrive Bassetti - per quelle poche aziende italiane, che fanno male all'immagine dell'Italia. Sono questi gli ingredienti che ho trovato stasera, con la mia famiglia, sulla Nave Aki della compagnia Moby in servizio da Olbia a Genova".

"Un breve racconto - prosegue il professore -: nave programmata per le 21.30 ma con un ritardo di 2 ore. Ci imbarcano alle 23, dopo aver preso la cabina (imbarazzante), saliamo al ristorante alla carta con i ragazzi, parecchio affamati, e troviamo una catena di ferro sulla porta: un cameriere ci dice che il ristorante è già chiuso e che, se avevamo qualche lamentela, di rivolgerci al commissario di bordo".

"Mi reco quindi dal commissario di bordo - continua Bassetti -, che, con fare molto strafottente, si rifiuta di comunicarmi il suo cognome, dicendomi che lui si chiama Maurizio e che il ristorante è chiuso perché sono le 23 e a quell'ora chiude a prescindere da quando la nave è partita. Peccato che la nave è arrivata in ritardo di 1 ora ed è salpata alle 23".

pavimento cabina traghetto

"Ripieghiamo allora su una pizza al trancio: 71 euro per 9 tranci gommosi e unti, indegni di chiamarsi pizza. Per descrivere la pulizia delle cabine e la cura degli spazi comuni ho fatto direttamente alcune foto che si commentano da sole, anche perché ho finito il vocabolario. Tutti questi mirabolanti e straordinari servizi per la modica cifra di 1.300 euro andata e ritorno con auto e cabina".

"Sulla nave viaggiano italiani, ma soprattutto stranieri. Bene questa sera, da italiano, mi sono vergognato. Credo che, chi gestisce e conduce un servizio così scadente, dovrebbe fare altrettanto. Dovrebbero scrivere sulla fiancata dei loro traghetti 'Nuoce gravemente alla salute delle vacanze', altro che scriverlo sul vino", conclude il professore.

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