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Bandiere arancioni per un'accoglienza di qualità: 17 borghi premiati in Liguria

La Bandiera Arancione viene assegnata attraverso un processo di certificazione ai comuni dell’entroterra che sanno esprimere grandi eccellenze in termini ambientali, culturali, enogastronomici, di accoglienza e di innovazione sociale

Domenica 4 febbraio 2024 sono state assegnate dal Touring Club Italiano, alla presenza del ministro del Turismo Daniela Garnero Santanchè e di oltre 200 sindaci da tutta Italia, le 281 Bandiere Arancioni del triennio 2024-2026, confermandone 277 sottoposte alla verifica triennale e premiando 4 nuove località. Negli ultimi 25 anni sono state oltre 3.500 le candidature in Italia. La Liguria ha confermato le 17 relative al precedente triennio, ecco l'elenco completo.

Bandiere Arancioni della Liguria 2024-2026

  • Airole (Imperia)
  • Apricale (Imperia)
  • Badalucco (Imperia)
  • Brugnato (La Spezia)
  • Castelnuovo Magra (La Spezia)
  • Castelvecchio di Rocca Barbena (Savona)
  • Dolceacqua (Imperia)
  • Perinaldo (Imperia)
  • Pigna (Imperia)
  • Pignone (La Spezia)
  • Santo Stefano D’Aveto (Genova)
  • Sassello (Savona)
  • Seborga (Imperia)
  • Toirano (Savona)
  • Triora (Imperia)
  • Vallebona (Imperia)
  • Varese Ligure (La Spezia)

Cosa significano le Bandiere Arancioni

La Bandiera Arancione viene assegnata attraverso un processo di certificazione ai comuni dell’entroterra che sanno esprimere grandi eccellenze in termini ambientali, culturali, enogastronomici, di accoglienza e di innovazione sociale e che trovano nel turismo una concreta opportunità di rilancio, nonostante le difficoltà dovute alla situazione di marginalità. "Con 17 Bandiere Arancioni confermate - dichiara Augusto Sartori, assessore al Turismo di Regione Liguria - la nostra è una delle regioni con il più alto numero di questo prestigioso riconoscimento nato proprio in Liguria nel 1998 grazie all'Assessorato al Turismo e al Touring Club che lo idearono al fine di coinvolgere e promuovere i territori lontani dalla costa e in particolare le località minori. I borghi che si fregiano della Bandiera Arancione hanno la possibilità di ampliare i livelli di scambio e cooperazione per interessi e obiettivi comuni e, inoltre, possono emergere non solo come mete turistiche ma anche come luoghi capaci di attrarre nuovi residenti, all’insegna di una migliore qualità di vita”. Il Touring Club Italiano - che per primo aveva colto il potenziale turistico dell’Italia meno conosciuta e dei piccoli centri dell’entroterra - 25 anni fa ha risposto a un’istanza della Regione Liguria e - insieme a Regioni, comuni e altri enti territoriali - ha aiutato a mutare radicalmente consapevolezza, percezione e modello di sviluppo dei borghi e dei piccoli comuni, contribuendo a trasformarli da ambito marginale a destinazione di tendenza.

"Bandiere Arancioni è un esempio concreto dell’impegno della nostra Associazione nel prendersi cura dell’Italia come bene comune - afferma Franco Iseppi, presidente del Touring Club Italiano - con l’obiettivo di diffondere la conoscenza dei territori, soprattutto quelli meno noti, educando alla bellezza del paesaggio e alla cura dell’ambiente". La Bandiera Arancione è una certificazione, sostenuta da un modello rigoroso, pensata dal punto di vista del viaggiatore e della sua esperienza di visita, ha una validità di tre anni e, premiando le realtà più virtuose, è anche uno stimolo per un miglioramento continuo, che porta benefici reali e tangibili per le realtà coinvolte.

I dati degli ultimi anni 

Secondo i dati emersi dall’analisi del 2023, infatti, il 67% dei comuni Bandiera Arancione ha registrato un punteggio più alto rispetto a quello del 2020. I comuni certificati - che già si distinguevano per elevati standard qualitativi - hanno migliorato ulteriormente la propria accoglienza, dimostrando un impegno crescente nella tutela e nella valorizzazione del loro patrimonio storico-culturale, paesaggistico e ambientale. Il sistema ricettivo e ristorativo, per esempio, è stato potenziato nel 50% dei comuni, con alcune località che hanno raddoppiato il numero di strutture e quasi triplicato i posti letto, principalmente di tipo extra-alberghiero. La sostenibilità ambientale, già elemento distintivo dei borghi certificati, ha visto un ulteriore miglioramento nel 75% dei comuni. Tra questi, il 54% si è distinto per una gestione particolarmente virtuosa dei rifiuti, portandoli a occupare i primi posti nella classifica generale italiana. Il 90% dei borghi Bandiera Arancione, inoltre, ha sviluppato una forte vocazione green confermata anche dall’installazione di oltre 700 colonnine di ricarica per veicoli elettrici su tutto il territorio italiano. Un risultato sorprendente se si pensa che più della metà dei comuni italiani (58%) non ha punti di ricarica di accesso pubblico installati nelle proprie aree di competenza. Le Bandiere Arancioni, infine, si distinguono anche per il coinvolgimento delle comunità locali nella risoluzione di problemi diffusi, ne è un esempio l’adozione di formule come quella della cooperativa di comunità, e per la forte spinta all’inclusività sociale, anche nell’offerta di servizi rivolti al turista. Tutti questi dati testimoniano, ancora una volta, la qualità del turismo che si può vivere e ritrovare nelle Bandiere Arancioni: slow, autentico, accogliente e soprattutto rispettoso dell’ambiente e delle comunità ospitanti.

Il mantenimento di standard così elevati è sicuramente da attribuire al Modello di analisi territoriale, alla base dell’iniziativa, che contiene indicatori sempre più sfidanti e stimolanti per le piccole località che decidono di intraprendere il percorso verso la Bandiera Arancione, puntando molto su sostenibilità, innovazione sociale e sviluppo digitale, questo in totale coerenza con i 17 obiettivi (Sustainable Development Goals, SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile.

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