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Costume e società

Curiosità: a Genova in via XXV Aprile c'era la "prigione dei folli"

In un appartamento venivano custoditi i membri di alcune nobili famiglie malati di mente, ma i parenti avevano messo in giro la voce che la casa fosse infestata dai fantasmi

A proposito delle strade di Genova, tutti conoscono la signorile via XXV Aprile, con i suoi bei palazzi, che proseguono in piazza Fontane Marose e aprono la strada ai sontuosi palazzi dei Rolli di via Garibaldi.

Ma prima della seconda guerra mondiale questa strada - aperta a inizio '800 - aveva un altro nome: si chiamava via Carlo Felice, come il teatro che sorge poco lontano, e per costruirla vennero abbattuti altri palazzi che lì si trovavano. Tra i palazzi che furono risparmiati, ce n'era uno in stile neoclassico, con un grande appartamento all'ultimo piano, illuminato da strette finestre difese da grate. Anticamente, si diceva che la casa fosse infestata dagli spiriti: da lì infatti provenivano strani rumori, lamenti e urla. 

La verità però è ben diversa, secondo quanto raccontato da Simonetta Valenziano ne "I misteri della Liguria" (De Ferrari): altro che fantasmi, in quell'appartamento - detto "prigione dei folli" - c'erano persone in carne e ossa. Si trattava infatti dei malati di mente appartenenti ad alcune importanti famiglie genovesi che venivano lì custoditi. La storia degli spettri sarebbe stata volutamente messa in giro dai parenti per nascondere il fatto che in quel palazzo c'erano persone con disabilità mentali.

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