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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Non solo Provenza: l'essenza di lavanda è una specialità ligure

Anche in Liguria ci sono importanti coltivazioni: nella nostra regione l'essenza di lavanda è un prodotto km zero

Tra tutti i profumi dei fiori, uno tra i più diffusi e conosciuti è senza dubbio quello alla lavanda. Dalle note inconfondibili, questa profumazione viene utilizzata per la casa, per la biancheria e anche per la cura del corpo, e la pianta è nota per le sue proprietà calmanti, rilassanti e antimicotiche, calma il prurito causato dalle punture di insetto, è un rimedio efficace contro i dolori reumatici e stimola il relax.

In Liguria siamo abituati a considerare la lavanda uno dei prodotti di eccellenza di una zona a noi vicina, la Provenza francese. Ma la tradizione della lavanda è ben presente e diffusa anche nella nostra regione, soprattutto nell'imperiese, dove l'essenza di lavanda si può considerare come un vero e proprio prodotto km zero. Come spiega il sito istituzionale AgriLiguriaNet, studi riguardanti la coltivazione della lavanda soprattutto nel ponente ligure per la produzione di essenza risalgono alla fine degli anni '50. Le piante comunemente chiamate lavanda appartengono alla famiglia delle Labiate: nelle coltivazioni liguri sono presenti la lavanda vera e il lavandino, incrocio tra Lavanda latifolia e Lavanda officinalis. 

E dunque chi vuole fare un tuffo nel "mare viola" della lavanda non è obbligato ad andare all'estero: in Liguria si può andare soprattutto in Valle Argentina, a ponente, o anche a levante, in Val d'Aveto, dove si trovano coltivazioni e aziende che si basano ancora sulle proprietà di questo fiore utilizzato già in tempi remoti. Ma anche nel centro della regione, ad Arenzano, dove è famosa l'essenza di lavanda del Santuario di Gesù Bambino di Praga: l'idea è nata negli anni '70 da un frate missionario originario di Pietrabruna (Imperia), dove i suoi "vecchi" coltivavano i campi a lavanda, che pensò di distillare e vendere l'essenza per aiutare le missioni in Centrafrica.

Qui si coltivano e vengono raccolti i fiori. Successivamente si passa alla distillazione, che può avvenire con due sistemi: a fuoco diretto e a corrente di vapore. Per questo passaggio, in provincia di Imperia, nella zona montana, si trovano ancora oggi alcuni alambicchi che chiamano 'a testa di moro' per la loro forma.

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