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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Sansa: "12 km per un infartuato perché il pronto soccorso vicino era affollato", polemica con Gratarola

"Il paziente è stato portato nell’emodinamica di Villa Scassi in quanto, l’emodinamica del Policlinico San Martino era già occupata da altre procedure altrettanto urgenti e nelle stesse condizioni si trovava il Galliera" ha detto l'assessore regionale alla Sanità Gratarola

Botta e risposta tra Ferruccio Sansa, consigliere regionale ed ex candidato presidente per la sfera progressista, e l'assessore regionale alla Sanità Angelo Gratarola. Al centro della polemica c'è un caso raccontato da Sansa sui social, sollevando l'indignazione di svariati utenti: "Un uomo, colpito da infarto a Borgoratti, invece di essere ricoverato all'ospedale San Martino, distante 1,9 chilometri (cinque minuti di auto), è stato trasportato addirittura al Villa Scassi, dall'altra parte della città: 12 chilometri per 25 minuti di viaggio. Motivo? La situazione disastrosa dei nostri pronto soccorso. Anche al Galliera c'erano problemi di affollamento".

Il fatto sarebbe accaduto lo scorso 26 settembre e sarebbe stato raccontato a Sansa dalla moglie del cittadino: "Riuscire a salvare una vita può essere una questione di minuti, di secondi - continua Sansa -. Per fortuna, il paziente si è salvato grazie ai sanitari che sono riusciti a stabilizzarlo nel cortile di casa sua. Ecco quali sono le conseguenze del sovraffollamento dei pronto soccorso per la nostra vita. Pensateci: 12 chilometri invece di 1,9. Ben 30 minuti invece di cinque. Può fare la differenza tra la vita e la morte".

Il post di Sansa però non è piaciuto all'assessore alla Sanità Gratarola che ha replicato: "La città metropolitana di Genova ha un rete per le patologie tempo dipendenti, tra cui quella legata all’infarto miocardico, che mette a sistema le tre emodinamiche cittadine (San Martino, Galliera, Villa Scassi) e prevede che il paziente venga centralizzato nell’emodinamica che per prima è in grado di eseguire la procedura di angioplastica. Nel caso citato dal consigliere Sansa, pertanto, non è il pronto soccorso, affollato o meno che sia, ad intervenire perché la procedura prevede di saltare il pronto soccorso e portare direttamente il paziente in sala emodinamica".

Gratarola ricostruisce l'accaduto: "Il paziente è stato soccorso presso la propria abitazione. Il personale dell'automedica intervenuto sul posto ha diagnosticato un infarto e ha iniziato le prime cure. È stato quindi disposto il trasferimento in codice rosso con il medico a bordo nell’emodinamica di Villa Scassi in quanto, l’emodinamica del Policlinico San Martino era già occupata da altre procedure altrettanto urgenti e nelle stesse condizioni si trovava il Galliera. Occorre invitare chi si approccia a casi medici come quello sollevato a farlo con grande prudenza: una lettura affrettata e priva di sufficienti elementi tecnici può condurre a conclusioni errate. Non è la buona sorte che ha salvato il paziente in questione, ma un sistema di emergenza efficace ed efficiente e la straordinaria professionalità di tutto il personale intervenuto".

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