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Referendum 2022: quali sono i quesiti e per cosa si vota

Il 12 giugno, oltre che per le amministrative, dove previste, i cittadini saranno chiamati a votare il referendum sulla giustizia. Vediamo su cosa si vota, quali sono i questi e tutte le informazioni sull'iniziativa popolare

Quesito numero 1: abrogazione legge Severino

Il quesito numero 1 riguarda l'abrogazione della legge Severino. Il testo normativo, redatto dall’allora Ministro della Giustizia Paola Severino (Decreto legislativo 235 del 2012), ha introdotto l’incandidabilità di un politico (o la sua decadenza dal mandato) in caso di condanna definitiva per specifici reati.

In particolare non può candidarsi, o continuare a ricoprire la sua carica, chi è stato condannato in via definitiva per aver commesso reati per cui è previsto il carcere:

  • A più di due anni per i delitti di allarme sociale.
  • A più di due anni per i delitti contro le pubbliche amministrazioni (Per esempio peculato, concussione, corruzione).
  • A più di due anni per i delitti non colposi per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni.

Queste disposizioni valgono per tutte le cariche elettive: dalle comunali al Parlamento.

Il testo del primo quesito, stampato su scheda rossa, recita: "Volete voi che sia abrogato il Decreto Legislativo 31 dicembre 2012, n. 235 (Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell’articolo 1, comma 63, della legge 6 novembre 2012, n. 190)?".

Se vincesse il sì, verrebbe abrogato il decreto e si cancellerebbe così il decadimento o l'ineleggibilità ex lege per i colpevoli dei reati sopra menzionati.

Questa 'sanzione' sarà nuovamente decisa discrezionalmente dal giudice che, in caso di condanna, può applicare la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici.

I sostenitori del 'si' ritengono che l'automatismo previsto dal decreto Severino sia inefficace e dannoso per le persone coinvolte. La decadenza automatica di sindaci e amministratori locali condannati avrebbe creato 'vuoti di potere' facendo decadere dai pubblici uffici politici poi giudicati  innocenti.

Chi si oppone all’abrogazione sostiene che l'abrogazione integrale del decreto Severino, vorrebbe dire eliminare uno dei più ampi interventi normativi di contrasto alla corruzione degli ultimi anni. Secondo i sostenitori del 'no' eventuali interventi correttivi dovrebbero essere decisi dal Parlamento. Nella prossima pagina il secondo quesito.

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