La sinagoga e gli ebrei a Genova: la visita guidata
Lunedì 1 marzo alle 17,15 si terrà il tour "La Sinagoga e gli ebrei a Genova", visita della sinagoga nella narrazione del presidente della Comunità Ebraica cittadina Ariel dello Strologo.
La prenotazione è obbligatoria entro giovedì 25 febbraio, fornendo le indicazioni seguenti, inderogabili per prevenzione Covid e sicurezza:
nome, cognome e numero di telefono, numero del documento di identità, data e comune di rilascio.
I dati dovranno essere inviati alla segreteria della Comunità Ebraica in Genova esclusivamente all'indirizzo: info@genovapiedi.it
La visita è a numero chiuso e accetta un massimo di 20 persone.
Dato il numero limitati di accessi e le difficoltà organizzative, chi prenota è caldamente invitato ad essere presente o disdire almeno tre giorni prima.
Obbligatorio l’uso della mascherina e distanziamento personale.
La visita è gratuita.
La sinagoga di Genova
La sinagoga di Genova, inaugurata nel 1935, è situata in via Bertora 6 a Genova. È con le sinagoghe di Trieste, Roma e Livorno una delle quattro grandi sinagoghe monumentali del Novecento in Italia ed insieme alla piccola sinagoga ortodossa di Fiume (ora in Croazia) una delle poche edificate in epoca fascista.
Piccoli nuclei di ebrei furono presenti a Genova specialmente a partire dal 1658, quando la città divenne porto franco. Nelle aree loro assegnate come ghetto si succedettero tre piccoli oratorii, ora scomparsi: in vico del Campo, in piazza dei Tessitori e presso le Mura di Malapaga. All'inizio del Novecento lo sviluppo industriale produsse un rapido incremento demografico; in pochi anni oltre 2500 ebrei giunsero nella città ligure. La comunità ebraica di Genova volle allora dotarsi di un edificio monumentale, degno del suo status e prestigio nella città. Si tratta dell'unica grande sinagoga costruita in Italia nel periodo fascista, nel 1935. Niente lasciava ancora presagire la svolta repressiva e le leggi razziali del 1938.
Il progetto della sinagoga fu affidato all'architetto Francesco Morandi che ideò una struttura massiccia e squadrata in cemento armato, sormontata da una grande cupola centrale e quattro semicupole angolari. Alte finestre a feritoia si aprono sulle pareti.
Sulla facciata si colloca l'ampio portale sormontato da una lunetta con l'immagine dipinta delle Tavole delle Legge e la scritta in ebraico: "Poiché la mia casa sarà chiamata casa di preghiera di tutti i popoli" (Is 56,7). Sopra il portale si apre un enorme rosone sulla cui vetrata è raffigurata la stella di Davide.