Michelangelo Divino Artista: la mostra al Ducale tra sculture e disegni originali
La grande e attesa mostra "Michelangelo. Divino artista" aprirà i battenti dal 21 ottobre 2020 fino al 14 febbraio 2021 a Palazzo Ducale, nell’Appartamento del Doge. In mostra oltre a due eccelse sculture in marmo di Michelangelo, la Madonna della Scala (1490 circa), capolavoro giovanile dell’artista conservato in Casa Buonarroti a Firenze e il monumentale Cristo redentore (1514-1516), conservato nella chiesa di San Vincenzo Martire a Bassano Romano (Viterbo), saranno esposti circa 60 tra disegni autografi e fogli del carteggio di Michelangelo, delle rime e altri suoi scritti originali, in gran parte conservati nella Casa Buonarroti.
Per la prima volta in Liguria e tra i primi esempi a livello nazionale la mostra dilaterà i propri confini verso altre città, sulle tracce di una delle frequentazioni più importanti di Michelangelo, Giulio II che come Sisto IV, apparteneva alla famiglia Della Rovere di origine savonese. Questa esposizione sarà quindi il mezzo per la promozione e la riscoperta di autentici tesori nascosti, monumenti, palazzi e opere d’arte sparsi sul territorio regionale; una mostra quindi che non catalizza esclusivamente verso di sé il patrimonio storico artistico, ma che diventa motivo di ricerca di quel patrimonio, dando al proprio visitatore un motivo per spostarsi e conoscere.
Il percorso espositivo (come pure il catalogo e gli apparati multimediali di accompagnamento) sarà composto di sezioni, dedicate ai diversi periodi della lunga vita di Michelangelo, che comprenderanno opere originali dell’artista, sculture e disegni in particolare; opere originali di diretti collaboratori, da lui stesso ispirate e guidate; ritratti dipinti e scolpiti, di Michelangelo e dei personaggi storici a lui collegati; medaglie; rime, lettere e, in generale, appropriate testimonianze documentarie e opere d’arte di autori vari.
La narrativa storica e storico-artistica che ne risulta non mancherà di stupire. Michelangelo attraversò quasi un secolo, in un tempo di guerre, di violenze e di cruciali rivolgimenti (quando prese forma lo scenario politico europeo nel quale tuttora ci muoviamo), mantenendosi vicino al potere senza farsene distruggere e neppure troppo condizionare, in ragione del suo carattere indipendente e risoluto. Poté assistere, spesso prendendovi parte, agli ultimi splendori dell’età di Lorenzo il Magnifico e alla cacciata della famiglia Medici, alla predicazione apocalittica del Savonarola e alla sua disgrazia, all’ascesa di Roma sotto Giulio II e ai papati dei Medici, alla tragedia del Sacco di Roma e all’assedio delle truppe imperiali alla fragile Repubblica fiorentina, al nuovo autoritario regime mediceo e all’esilio degli oppositori (tra i quali, volontariamente, lui stesso), al nuovo splendore dell’Urbe sotto Paolo III e i suoi successori, alle lacerazioni della Cristianità divisa dagli scismi, al profilarsi della Controriforma.
Generoso e sospettoso, schietto e prudente, amabile e brusco, Michelangelo è uomo dalle mille contraddizioni, che emerge più affascinante e carismatico ogni volta che si riprende in considerazione l’immensa mole dei capolavori da lui creati e dei documenti che ci guidano a ricostruirne la vita, l’opera e gli affetti.
La mostra è a cura di Cristina Acidini, con Alessandro Cecchi ed Elena Capretti e realizzata in collaborazione con MetaMorfosi Associazione Culturale