Visioni scientifiche sul futuro dell'umanità: incontri con gli scienziati a Palazzo Ducale
Parte il 18 gennaio, per andare avanti fino al 22 febbraio, il ciclo di incontri "Visioni scientifiche sul futuro dell'umanità" a Palazzo Ducale, rassegna a cura dell'astrofisico Amedeo Balbi.
«È difficile fare previsioni, soprattutto sul futuro», dice un adagio spesso attribuito al fisico Niels Bohr. Eppure, gli esseri umani non possono fare a meno di immaginare e progettare scenari per il domani. La scienza ha un ruolo fondamentale, oggi più che mai, nel disegnare le possibili traiettorie del percorso futuro della nostra specie. Di fronte alle sfide sempre più complesse che aspettano l'uomo, essa è allo stesso tempo uno strumento per cercare soluzioni e una guida per orientarsi nell’incertezza. In questo ciclo di conferenze, verranno aperte finestre su alcuni possibili scenari, provando a intravedere in futuro: dallo spazio alle neuroscienze, dai cambiamenti climatici ai rischi di estinzioni, dai computer quantistici alla medicina. Un piccolo catalogo di mutamenti auspicati o temuti, per non essere troppo spiazzati dalla vita che verrà.
Per partecipare è richiesto il green pass rafforzato.
Gli incontri
Martedì 18 gennaio ore 18
"C'è un futuro per l'umanità fuori dalla Terra?" incontro con Amedeo Balbi
Secondo i proclami visionari dei nuovi pionieri della frontiera spaziale, il destino dell’umanità è di diventare una specie multi-planetaria. Addirittura, la nostra stessa sopravvivenza a lungo termine sarebbe legata alla possibilità di abbandonare la Terra e di stabilirsi in colonie permanenti nello spazio o su altri pianeti. Ma è davvero così? Cosa che c’è di realistico in queste previsioni, e quanto sono a portata di mano? Quali sono i fattori che rendono abitabile un pianeta? Quali ostacoli dovremmo affrontare per trasferirci su altri mondi, e quali sarebbero le possibili destinazioni? L’esplorazione dello spazio e dell’universo servono a garantirci una via di fuga su un’altra Terra, o, piuttosto, a comprendere che quella che abbiamo è insostituibile?
Amedeo Balbi, astrofisico, è professore associato all’Università di Roma “Tor Vergata”. I suoi interessi di ricerca spaziano dalla cosmologia all’astrobiologia. Autore di oltre cento pubblicazioni scientifiche, con le sue ricerche ha contribuito, tra l’altro, alle prime misure di precisione dei parametri cosmologici e alla determinazione della geometria dell’universo. È membro dell’International Astronomical Union, del Foundational Questions Institute, dell’IAA SETI Permanent Committee e del comitato scientifico della Società Italiana di Astrobiologia. Sul fronte della divulgazione, cura da anni una rubrica sul mensile Le Scienze, ha collaborato con programmi radio e tv e scritto per numerosi quotidiani e periodici, tra cui Repubblica e La Stampa. Nel 2015 ha vinto il Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica con il libro «Cercatori di meraviglia» (Rizzoli) e nel 2021 il Premio Asimov con «L’ultimo orizzonte» (UTET).
Martedì 25 gennaio ore 18
"Il cervello del futuro" incontro con Giorgio Vallortigara
In anni recenti abbiamo assistito allo sviluppo tumultuoso delle neuroscienze, grazie soprattutto alla messa a punto di sofisticate tecniche per l’analisi dell’attività cerebrale, sia a livello molare (come nel neuroimaging umano) sia soprattutto a livello cellulare e molecolare combinando modelli animali e metodologie di imaging ottico e di neurogenetica. Ciò ha consentito la spettacolare crescita di una ricchissima fenomenologia associata all’attività del cervello e ai suoi prodotti – i processi cognitivi e il comportamento – e alla possibilità di una loro modificazione sempre più fine. Purtroppo questi sviluppi non trovano corrispondenza nella nostra comprensione teoretica di come funzioni la vita mentale. In che cosa consista precisamente un ricordo, o quale sia la natura dei meccanismi che determinano le nostre esperienze al momento ci è ignoto. Non abbiamo idea di quale sia il codice che consente di codificare i fatti dell’esperienza nel cervello. Cosa possiamo sperare di sapere del cervello in futuro, e come potremmo immaginare il cervello del futuro.
Giorgio Vallortigara è professore di Neuroscienze presso il Centre for Mind-Brain Sciences dell’Università di Trento, di cui è stato anche direttore. È stato anche per vari anni Adjunct Professor presso la School of of Biological, Biomedical and Molecular Sciences dell’Università del New England, in Australia. È autore di più di 300 articoli scientifici su riviste internazionali (con oltre 23.000 citazioni) e di alcuni libri a carattere divulgativo, il più recente dei quali, uscito per i tipi di Adelphi nel 2021, è “Pensieri della mosca con la testa storta”. Nel 2016 ha ottenuto il Premio internazionale Geoffroy Saint Hilaire per l’etologia e una laurea honoris causa dall’Università della Ruhr, in Germania. È Fellow della Royal Society of Biology. Oltre alla ricerca scientifica svolge un’intensa attività di divulgazione, collaborando con le pagine culturali di varie testate giornalistiche e riviste, quali il Sole 24 Ore, Prometeo e Le Scienze.
Martedì 1 febbraio ore 18
"Il mercato del dubbio. Non tutto ciò che senti sul clima è vero" incontro con Luca Perri e Serena Giacomin
Il riscaldamento globale esiste? Il clima sta realmente cambiando? Se si cerca una risposta a queste domande navigando sul web, leggendo i giornali o guardando la televisione si incontrano una miriade di notizie false, distorte o senza alcun fondamento scientifico. Non è sempre facile, però, riconoscere queste falsità, anche perché molte di esse hanno radici profonde nella nostra cultura – sotto forma di credenze popolari – o addirittura nella nostra mente. Chi diffonde queste fake news e perché? Ma, soprattutto, siamo davvero sicuri di saper riconoscere un’informazione vera da una falsa? Una serata in compagnia della meteorologa e climatologa Serena Giacomin e dell’astrofisico e divulgatore scientifico Luca Perri per discutere della sfida climatica che ci attende, e del perché per affrontarla al meglio sia importante agire prima di tutto sulla nostra mente.
Luca Perri è dottorato in Fisica e Astrofisica all’Università dell’Insubria e all’Osservatorio di Milano Brera. È astrofisico dell’Istituto Nazionale di Astrofisica ed astronomo dell’Osservatorio di Merate, del Planetario di Milano e del Planetario di Lecco. Si occupa di divulgazione su radio, televisioni, carta stampata, festival, social networks e attraverso esperimenti di citizen science. Tra le sue collaborazioni vi sono Kilimangiaro (Rai 3), Rai 2, Radio2, Radio Deejay, Radio24, Radio Capital, Repubblica, Corriere della Sera, Le Scienze, Focus, Focus Junior, Pikaia, CICAP, TeDx, Festival della Scienza di Genova, BergamoScienza e Lucca Comics & Games. È campione italiano e finalista internazionale di FameLab 2015, talent show sulla divulgazione scientifica. È stato membro del Comitato Scientifico del CICAPFest ed è Coordinatore Scientifico di Bergamoscienza. È autore e conduttore di diverse trasmissioni di Rai Cultura, fra cui “Nautilus” e “Superquark+” con Piero Angela, ed è autore e formatore per DeAgostini Scuola. Assieme allo storico della scienza e divulgatore Adrian Fartade ha pubblicato per Audible i podcast “VS – Verso lo spazio” e “IgNobel – l’utilità dell’inutilità scientifica”. È autore di libri divulgativi tradotti in diverse nazioni: “La pazza scienza” (Sironi Editore), “Errori Galattici” (DeAgostini), “Astrobufale” (Rizzoli, vincitore del Premio COSMOS degli Studenti 2019), “Partenze a Razzo” (DeAgostini, finalista al Premio Nazionale Divulgazione Scientifica per ragazzi 2020), “Pinguini all’equatore” (DeAgostini) e “La scienza di Guerre Stellari” (Rizzoli).
Serena Giacomin è fisica, con indirizzo in Fisica dell’Atmosfera. Climatologa e presidente dell’Italian Climate Network. Consulente manageriale per la gestione del rischio climatico. Conduce le rubriche di previsioni meteo e di approfondimento ambientale in onda sui canali Mediaset e tramite le principali radio nazionali. Autrice con Luca Perri di “Pinguini all’Equatore. Non tutto ciò che senti sul clima è vero” (DeAgostini 2020). Docente e divulgatrice scientifica, formatrice di De Agostini Scuola. Ha collaborato alla realizzazione del manuale scolastico per la scuola secondaria di primo grado Scienze Live (Garzanti Scuola 2020).
Martedì 8 febbraio ore 18
"Decidere un mondo: il futuro della biosfera" con Massimo Sandal
L’umanità si trova a uno snodo inedito della sua storia. La nostra specie è diventata una delle prime forze biologiche, geologiche e climatiche del pianeta: metà delle terre emerse abitabili è sfruttata per l’agricoltura, abbiamo innescato una nuova estinzione di massa, stiamo modificando il clima a una velocità mai vista nelle ultime decine di milioni di anni. Dalle nostre azioni, o mancanza di esse, qui e ora, dipende il futuro del pianeta, e in particolare della biosfera: siamo però appena consapevoli di come pilotare quest’astronave che abbiamo fatto impazzire. Tocca prendere decisioni. Qual è il nostro impatto effettivo sul pianeta? Cosa significa per la nostra specie, per la nostra cultura, per la nostra società? Che rapporto abbiamo e dovremmo avere con i viventi che ci circondano?
Massimo Sandal, laureato in Biotecnologie nel 2004, è stato ricercatore in biologia molecolare dal 2005 al 2016 in Italia, Regno Unito e Germania. Al momento risiede ad Aquisgrana (Germania). Dal 2011 collabora come science writer freelance per varie testate (Wired, Le Scienze, Esquire, Il Tascabile, Rivista Micron, Il Post, Facta, L’Essenziale), con un occhio di riguardo alla pratica e sociologia della scienza, alla crisi ecologica in atto e di recente alla pandemia da Covid-19. Il suo primo libro, La malinconia del mammut, esplorazione della storia, scienza e cultura dell’estinzione dei viventi, è uscito per i tipi del Saggiatore nel 2019.
Martedì 15 febbraio ore 18
"Dal gatto di Schroedinger al computer quantistico" incontro con Catalina Curceanu
La Meccanica Quantistica (MQ), teoria di enorme successo e pilastro della fisica moderna, è al centro di un vivace dibattito rappresentato dal famoso paradosso del “Gatto di Schrödinger”, il zombie gatto “quantistico” che è sia vivo che morto. Fra le varie soluzioni proposte per risolvere questo intrigante paradosso ci sono alcune molto esotiche: mondi paralleli oppure teorie che vedono nell’attuale MQ un limite di una nuova teoria ancora da scoprire. Io stessa conduco un esperimento nel silenzio cosmico dei laboratori sotterranei del Gran Sasso per trovare una soluzione a questo e altri paradossi. Per i ricercatori le proprietaà quantistiche, quali la sovrapposizione degli stati e l’entanglement, sono risorse incredibilmente ricche per nuove tecnologie che potrebbero cambiarci la vita. Fra queste i computer quantistici sono in prima fila! Vi porterò in un viaggio nel mondo quantistico, dal gatto di Schrödinger alla sinfonia dei qubit.
Catalina Curceanu è prima ricercatrice dei Laboratori Nazionali di Frascati dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e membro della Foundational Questions Institute (FQXi) americana. Nata in Transilvania, si è laureata in fisica con la specializzazione in fisica delle particelle elementari e fisica nucleare. Ha svolto il dottorato di ricerca nell’ambito dell’esperimento OBELIX (CERN) nel campo della spettroscopia dei mesoni esotici. Autrice di piu’ di 400 articoli scientifici dirige un gruppo di ricerca che svolge esperimenti nell’ambito della fisica nucleare e della fisica quantistica, sia in Italia che all’estero ed è a capo delle collaborazioni internazionali SIDDHARTA2 (esperimento sull’acceleratore DAFNE dei Laboratori Nazionali di Frascati) e VIP (esperimento ai Laboratori Nazionali di Gran Sasso). Coordina vari progetti internazionali e ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti internazionali, tra i quali il premio 2017 – Emmy Noether, della Societa’ Europea di Fisica (EPS). Nel 2018 è stata insignita dell’Ordine “Merito Culturale” nel grado di Cavaliere dal Presidente della Romania. E’ autrice del libro “Dai buchi neri all’adroterapia. Un viaggio nella Fisica Moderna” (Springer – I Blu).
Martedì 22 febbraio ore 18
"Non basterà una mela, che cosa cambierà e cosa dovrà cambiare nella medicina" incontro con Silvia Bencivelli
Silvia Bencivelli, giornalista scientifica, scrittrice, conduttrice radiotelevisiva. È tra i conduttori di Pagina3, la rassegna stampa culturale di Radio3 Rai, ed è stata nella redazione e in conduzione a Radio3 scienza, il quotidiano scientifico della stessa rete. Ha lavorato in tv con Rai3, per Tutta Salute, e come inviata di Presa Diretta e Cosmo, e ha collaborato e collabora con Rai scuola (per esempio per i programmi di scienza per ragazzi Nautilus e Memex). Scrive per «la Repubblica» e allegati, per «Le Scienze», «Focus» e altre testate. Insegna giornalismo scientifico a un master de La Sapienza – Università di Roma, al master di giornalismo della Lumsa di Roma e in altre sedi. Ha pubblicato diversi libri: l’ultimo è il saggio Sospettosi (Einaudi 2019). Tra i precedenti, il romanzo Le mie amiche streghe (Einaudi 2017), e i saggi Perché ci piace la musica (Sironi 2007 e 2012, tradotto in tre lingue), È la medicina, bellezza! – Perché è difficile parlare di salute (con Daniela Ovadia, Carocci 2016, Premio Galileo 2017) e Comunicare la scienza (con Francesco Paolo De Ceglia, Carocci 2013). Per il suo lavoro ha ricevuto numerosi premi.