“Sopra ogni cosa”: la Comunità San Benedetto al Porto omaggia Fabrizio De André e Don Gallo
La Comunità San Benedetto al Porto, fondata da Don Andrea Gallo, partecipa all'edizione invernale dei Rolli Days dedicati a Fabrizio De André, e lo fa rendendo omaggio al grande artista genovese con tre giorni che passano dal rap in collaborazione con Genova Hip Hop Festival (con cui collabora dal 2019), alla lettura delle parole di Don Gallo e le canzoni di Faber cantate da Federico “Chicco “ Sirianni.
“Sopra ogni cosa - Mettere l’amore: capovolgendo i versi della celebre Bocca di Rosa abbiano una sintesi del Vangelo secondo De André, che Don Gallo amava spesso citare, un amore universale che dava nomi e storie a persone altrimenti emarginate rendendole anime salve – dice Domenico “Megu” Chionetti, portavoce della Comunità San Benedetto –. Ringraziamo il Comune di Genova e la consigliera comunale Federica Cavalleri per averci coinvolto nell'edizione di Sacro e profano dei Rolli Days dedicati a Fabrizio De André”.
Programma
Venerdì 19 gennaio, ore 17
“Barre per Faber”
Ex oratorio San Tommaso
Via delle Fontane, 10A
De Andre’ Memory Freestyle
In collaborazione con Genova Hip Hop Festival
Verrà fatto un tributo alla figura di De André attraverso delle esibizioni di musicisti di Caretta Music (chitarra e clarinetto) che riarrangeranno brani di De André su cui dei freestyler si esibiranno improvvisando versi a tema “De André” e “Cantautorato Genovese”, valorizzando le tematiche originali trattate da Fabrizio De André. Vi sarà infine l'esibizione di Mike FC, rapper che utilizza la lingua genovese nella scrittura delle sue canzoni.
Scaletta:
17-17.30: Djset
17.30-18: Live Mike From Campo
18-19: Freestyle "“Barre per De Andre”
Freestyler: Nessuno e Blood
accompagnati da Caretta Music
Sabato 20 gennaio, ore 18
“Caro Faber”
Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi
Via Garibaldi, 9
Testi di Don Andrea Gallo letti da Eva Cambiale
Canta Federico “Chicco” Sirianni
Attraverso le parole di Don Andrea Gallo lette da Eva Cambiale e le canzoni di Fabrizio de André cantate da Federico “Chicco” Sirianni , scopriremo come nel suo guardare oltre, ci sia proprio una chiamata alla trascendenza, quella che Don Andrea Gallo definiva un'antologia dell’amore è il suo quinto Vangelo “quello secondo Fabrizio”.
Domenica 21 gennaio, ore 19
“Cantando De André”
Chiesa della S.S. Trinità di San Benedetto al Porto
Comunita San Benedetto
Via San Benedetto, 12
Il Coro Popolare della Maddalena canta De André
La dimensione umana delle canzoni di De André si incarna nel canto del Coro popolare della Maddalena fondato nel 2014 da Giua e Pier Mario Giovannone, con Stefano Cabrera e Flavia Barbacetto, e adesso diretto da Carmen Pupillo con Alessandro Burricchi.
Federico Sirianni
Cantautore genovese, vive a Torino, ha esordito al Premio Tenco nel 1993 (dove è tornato come ospite nell’ultima edizione 2023) ottenendo, in seguito, il Premio Musicultura della Critica, il Premio Bindi, il Premio Lunezia Doc, il Premio Città di Quiliano e la Menzione speciale del Club Tenco per Musica contro le mafie.
Eva Cambiale
Attrice professionista, diplomata alla Scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova è stata interprete in numerosi spettacoli teatrali di rilevanza nazionale, collaborando con affermati registi del nostro panorama teatrale come Toni Servillo, Valerio Binasco, Filippo Dini, Marco Sciaccaluga, Andrea Baracco. È insegnante di dizione presso il Corso di Alta formazione per attori del Teatro Nazionale di Genova.
Nota la lettera del Cardinale Matteo Maria Zuppi alla Comunità ricordando De André e Don Gallo. Il 10 maggio 2023 il Cardinal Matteo Maria Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, scriveva queste righe citando Fabrizio De André nel decennale della scomparsa di Don Gallo, come a validare quella visione evangelica di Fabrizio che Don Andrea Gallo seppe interpretare.
In quei quartieri “dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi” ha portato tanta luce di passione e di amore, ha insegnato a non giudicare e condannare, ma a capir e cercare “fino in fondo” perché sono figli e vittime di questo mondo. Era sempre alla ricerca di una nuova “convivenza” che mettesse al centro la persona e difendesse i fratelli più piccoli di Gesù. La sua San Benedetto era una casa accogliente, dove il “forestiero” si riaveva un poco, una rete “solidale” e una sinergia con tutti, perché l’interesse coinvolge tutti e sconfigge l’indifferenza. Lo fate ancora, senza retorica – don Gallo non lo perdonerebbe – nella sua chiarezza, consapevoli che la memoria ci spinge a scegliere oggi di continuare la direzione ostinata e contraria all’individualismo e al disinteresse, all’indifferenza e ad un cristianesimo tiepido e borghese.