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Economia

Nuova diga, due milioni di tonnellate di ghiaia in viaggio nel Mediterraneo

Il materiale, che serve per realizzare le colonne, arriva dalla Spagna, più di preciso dalla città di Cartagena. Per compiere l'intero tragitto avanti e indietro occorrono dieci giorni

Due milioni di tonnellate di ghiaia in viaggio nel Mediterraneo. A specificarlo è Webuild, impegnata nella costruzione della nuova diga foranea di Genova. A oggi (1 dicembre 2023) sono state già posate sul fondale al largo della città oltre 600mila tonnellate di ghiaia.

Quest'ultima arriva dalla Spagna con continui viaggi di tre navi tra Genova e la città di Cartagena per caricare la ghiaia necessaria per la realizzazione delle colonne. Oltre 170mila tonnellate di materiale al mese posato sul fondo del mare.

La nave più grande, che trasporta circa 40mila tonnellate, impiega dieci giorni per compiere il viaggio di andata e ritorno da Genova. "Questa ghiaia - spiega l'ingegnere Vittorio Serio, project manager di Pergenova Breakwater - serve a creare sul fondale marino un materasso, attraverso il quale vengono poi realizzate le colonne in ghiaia. In questa fase dei lavori sono impiegate una novantina di persone".

Mentre procede la posa della ghiaia, nell'area Campo Prova 1 sono state ultimate le 862 colonne di ghiaia e sono in fase di avvio le attività di installazione della strumentazione di monitoraggio geotecnico. E venerdì 24 novembre si è conclusa la conferenza dei servizi, che autorizza la realizzazione nel porto di Vado, delle opere temporanee propedeutiche alla costruzione dell'impianto di prefabbricazione dei cassoni per la nuova diga.

Le attività a Vado, nella prima fase, riguarderanno la cantierizzazione di cinque cassoni di altezza massima di 22 metri come opera temporanea di protezione dell'impianto di prefabbricazione dei cassoni della diga di Genova per consentire le lavorazioni in sicurezza, al riparo dal moto ondoso.

La nuova diga foranea è stata commissionata dall'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale ed è un progetto cofinanziato dal Governo con risorse del Fondo complementare al Pnrr. Una volta ultimata, sarà lunga nella sua configurazione finale 6.200 metri e andrà a sostituire la diga esistente, posizionandosi a una distanza dalla banchina utile a consentire l'accesso al porto anche alle moderne navi definite 'Ultra large' (Ulcv), che oggi subiscono limitazioni.

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