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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Vico di Untoria

Sei case senza abitabilità, affittate a 33 persone

Al momento dei controlli, effettuati dalla polizia locale, sono state trovate 22 persone. Quattro sono state accompagnate in questura perché non avevano con sé documenti

Sei alloggi sono stati segnalati all'Asl3 per la mancanza dei requisiti di abitabilità. Alcuni senza cappa in cucina, altri senza ventilazione nel bagno. Sono tutti dello stesso proprietario, tutti occupati da nordafricani. Di alcuni degli abitanti il locatore non ha mai segnalato la presenza alla Questura come invece impone la legge.

Nei sei appartamenti di vico di Untoria, nella zona dell'ex ghetto ebraico, nel cuore del centro storico, erano registrate all'anagrafe 33 persone, cinque delle quali chi ci abita ora dice di non sapere chi siano e di non averle mai incontrate. Delle 22 trovate mercoledì mattina nel corso dei controlli del Reparto Giudiziaria della polizia locale con i colleghi del nucleo Centro Storico del primo Distretto territoriale e del Noa (Nucleo operativo antievasione), 4 sono state accompagnate in questura perché non avevano con sé documenti. Una ha potuto chiarire la sua posizione, 2 erano destinatarie di ordine di espulsione, alla quarta lo stesso provvedimento è stato notificato proprio in questa occasione. Altri abitanti dei sei appartamenti erano stati colpiti da ordine di espulsione, ancora non in scadenza. Ben 11 le persone che risiedevano lì senza essere state registrate, 5 le residenze cancellate perché non reali.

«Sono stati trovati appartamenti tenuti nel degrado, privi dei requisiti per l'abitabilità, che solo chi è disperato e non ha alternative prende in affitto - commenta Stefano Garassino -. Ai proprietari conviene non investire e 'spremere' il più possibile il patrimonio immobiliare nelle condizioni in cui è. Chi va ad abitarci, accettando le condizioni, a volte subaffitta posti letto per coprire le spese. Così in certe zone del centro storico c'è un gran numero di residenti-fantasma, non registrati, non controllati, che nemmeno si sa che esistano. Per questo abbiamo cominciato un lavoro con la polizia locale, l'Agenzia delle Entrate e la Asl per scovare situazioni critiche e disinnescare forme di irregolarità che rischiano di diventare problemi di sicurezza. La prima zona controllata è stata quella di salita San Paolo, dove sono stati trovati magazzini del contraffatto. Continuiamo per rendere il centro storico più sicuro. Ringrazio la polizia locale che anche a questa missione si dedica con competenza e senza risparmiarsi a favore della cittadinanza e della legalità».

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