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Cronaca

Vacanza senz'auto: "Ma spostarsi in Liguria con i mezzi pubblici è una tragedia"

Una turista ha raccontato a GenovaToday la sua esperienza nel Tigullio: "Il turismo può diventare più sostenibile solo se le istituzioni contribuiscono"

Vacanza green sì, ma muoversi in Liguria con i mezzi pubblici è un'esperienza ancora lontana dal definirsi soddisfacente. Almeno secondo la testimonianza di una lettrice lucchese, Sara Cagnacci, che ha scritto a GenovaToday per raccontare la sua "odissea" nel Tigullio, terminando con un appello: il turismo può diventare più sostenibile solo se le istituzioni contribuiscono a fornire servizi adeguati ed efficienti.

Ma partiamo dall'inizio: Sara spiega che per vari motivi - ambientali, di traffico (sicuramente la situazione delle autostrade liguri non aiuta, ndr), di carenza di parcheggio e altri - lei e la sua famiglia hanno deciso di muoversi prevalentemente a piedi o con i mezzi pubblici. Ma quello che le è capitato le ha lasciato l'amaro in bocca.

Il racconto:

"Giovedì 10 agosto per tornare da Rapallo a Sant'Ambrogio, dove soggiorniamo, abbiamo deciso di prendere l'autobus n. 798 delle 18:40, che, come da tabella degli orari, ci avrebbe permesso di prendere la coincidenza delle 18:55. Purtroppo la corsa a Rapallo è arrivata in ritardo di circa quindici minuti, ritardo che lungo il viaggio si è incrementato, quindi ci eravamo rassegnati a prendere la coincidenza successiva delle 20:16 (autobus n. 896) che dall'inizio della salita di Sant'Ambrogio in zona Marina di Bardi ci avrebbe riportato a casa. Purtroppo questa corsa non è mai stata effettuata, o meglio, visto che da dove eravamo in attesa del mezzo vedevamo il traffico sulla SS1 Aurelia, temiamo che l'autobus diretto a Rapallo abbia 'preferito' tornarci passando dalla strada più comoda, saltando completamente buona parte del suo regolare tragitto. Dopo circa mezz'ora di ulteriore attesa, quando ormai stavano per calare la notte e soprattutto i cinghiali (altro fenomeno che ci ha lasciato perplessi, ma che meriterebbe un capitolo a parte), dato che ormai non rispondevano più dal centralino Amt, abbiamo dovuto chiamare il taxi che per la modica cifra di 35€ ci ha permesso di rincasare. Direi proprio che la notte di San Lorenzo ci ha fatto vedere le stelle, sebbene ce le aspettassimo di natura diversa.

La mattina successiva, venerdì 11 agosto, evidentemente non paghi dell'esperienza, abbiamo voluto dare fiducia ai trasporti e riprovare con la navetta per Zoagli delle 9:35.

Alle 9:50 non si era ancora vista, per cui ho deciso di chiamare il servizio a pagamento Amt, al quale un operatore gentile e premuroso mi ha informata che la corsa sarebbe stata effettuata, ma in ritardo a causa di un guasto al mezzo. 

Stavamo perdendo le speranze, quando, intorno alle 10:15, sì è palesato l'autobus il cui autista, disponibile e competente, si è scusato per il ritardo, visto che solo all'ultimo era stato chiamato per effettuare la corsa. A quel punto mi è venuto il dubbio che il ritardo non fosse da imputare al presunto guasto, ma al fatto che la corsa è stata effettuata solo dopo la mia telefonata.

Devo dire che stiamo apprezzando molto la bellezza dei luoghi, ma allo stesso tempo mi preme evidenziare come tali disservizi non fanno altro che allontanare i turisti dal territorio, oppure incentivare l'uso dei mezzi privati che in una zona dall'orografia così particolare dovrebbe invece essere scoraggiato.

Auspico che il racconto della nostra esperienza serva a far capire come il turismo possa diventare più sostenibile se le istituzioni contribuiscono a fornire servizi adeguati per ed efficienti, diversamente da quanto sta avvenendo fino ad adesso".

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