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Cronaca Rapallo

Arrestato al concerto dopo 13 anni di latitanza

Grazie all'intuito di un carabiniere della compagnia di Santa Margherita, libero dal servizio, è stato assicurato alla giustizia Salvatore Santarsia, condannato per sfruttamento della prostituzione

Dal 2004 si era reso irreperibile dopo una condanna a sei anni e qualche mese di reclusione per sfruttamento della prostituzione. Ieri sera a Rapallo i carabinieri della locale compagnia, insieme ai colleghi di Santa Margherita, hanno fermato e poi arrestato il 48enne Salvatore Santarsia.

L'uomo è stato individuato in mezzo alla folla che assisteva al concerto di Cristicchi e Mogol da un militare fuori servizio. Ma il primo avvistamento di Santarsia nella cittadina del Tigullio risale a mercoledì 2 agosto 2017 quando un altro carabiniere fuori servizio ha notato l'uomo all'interno di un internet point.

Dopo aver lasciato la postazione, il militare ha visto sedersi allo stesso computer il 48enne e si è insospettito per alcuni atteggiamenti dell'uomo. Quando quest'ultimo si è alzato, il militare è ritornato alla postazione e ha esaminato la cronologia dei siti appena visitati dal sospetto.

Quest'ultimo aveva a sua volta controllato la cronologia di chi era al computer prima di lui, atteggiamento che ha ulteriormente dato da pensare al militare. Fra le varie pagine web visitate è emersa una ricerca relativamente a Salvatore Santarsia. Il carabiniere si è appuntato questo nome e nel pomeriggio, quando ha preso servizio, ha controllato sulla banca dati delle forze di polizia, scoprendo che l'uomo dell'internet point era colpito da mandato di arresto internazionale.

Dopo appena due giorni, ieri sera, Santarsia è stato nuovamente individuato e i carabinieri hanno colto l'occasione per arrestarlo. Quando è stato fermato, il 48enne ha consegnato una patente della Repubblica Ceca con un nome falso e una denuncia presentata alla polizia di smarrimento del documento di identità, anch'esso intestato al titolare della patente estera.

A un primo sguardo la denuncia presentata alla polizia poteva sembrare vera, essendo corredata dal timbro dello Stato. Nel testo però si faceva riferimento a un luogotente di una stazione, anche se la polizia non ha né luogotenenti né stazioni. Quando i militari, chiamandolo col suo vero nome, hanno invitato Santarsia a seguirli, questi ha continuato a ripetere che stavano sbagliando persona, come dimostrato dai documenti in suo possesso.

Gli stessi documenti che sono serviti al 48enne per prendere in affitto una casa per le vacanze a Rapallo, insieme a una donna originaria della Repubblica Ceca e ai suoi figli, in modo da formare un quadretto familiare, che più facilmente sarebbe passato inosservato. Proprio in Repubblica Ceca Santarsia aveva trovato rifugio durante la latitanza, usufruendo dei contatti che aveva instaurato fra il 1995 e il 2005, ovvero negli anni in cui aveva fatto venire in Italia delle donne, che poi aveva avviato alla prostituzione.

Queste si rivolgevano solo a clienti di un certo livello, un po' come le odierne escort, arrivando a farsi pagare 500 euro per una prestazione. Con alcune di esse Santarsia, già balzato agli onori delle cronache per il suo passato da gigolò, aveva instaurato una relazione prima di convincerle a vendere il proprio corpo.

Salvatore Santarsia era il latitante più longevo, ricercato dalla procura di Genova. Dopo tredici anni la sua fuga si è conclusa e per lui si sono spalancate le porte del carcere di Chiavari.

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