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Cronaca Prà / Via Pra'

Diga: il 4 maggio la posa della prima pietra, resta in piedi l'ipotesi Vado per i cassoni

Il 12 maggio si svolgerà la commissione dedicata al futuro assetto del porto in cui verranno auditi anche comitati e cittadini. Intanto oltre 400 persone hanno partecipato all'assemblea pubblica, convocata dal Municipio. Assenti il sindaco Bucci e il presidente dell'Autorità portuale Signorini

In attesa della posa della prima pietra della nuova diga foranea, prevista per il 4 maggio, giovedì 27 aprile presso il Palamare di Pra' si è tenuta un'assemblea pubblica, convocata dal Municipio VII Ponente, sui temi dei cassoni e dell'espansione portuale. Circa quattrocento i partecipanti, la cui richiesta rimane quella di trovare un sito alternativo per costruire i cassoni della nuova diga foranea, per esempio il porto di Vado Ligure.

Assenti il sindaco di Genova, Marco Bucci, e il presidente dell'autorità portuale Signorini. Il presidente del Municipio VII Ponente, Guido Barbazza, ha spiegato che non ci saranno spostamenti del porto petroli a Pra' né altri riempimenti massivi e che è in corso un dialogo con il vice ministro Edoardo Rixi affinché la produzione dei cassoni della nuova Diga di Genova non avvenga a Pegli Lido, come previsto all'inizio, ma nel sito già predisposto di Vado Ligure, che ha già dato una generica disponibilità all'operazione.

Il consigliere comunale Filippo Bruzzone ha annunciato che il 12 maggio si svolgerà la commissione dedicata al futuro assetto del porto: commissione convocata su richiesta delle minoranze e in particolare dei consiglieri Filippo e Rita Bruzzone, in cui verranno auditi anche comitati e cittadini.

"Possiamo dire che dall'assemblea pubblica sono uscite per il ponente alcune buone notizie - commenta il Comitato Pegli Bene Comune -, fermo restando che occorre continuare a lottare tutti insieme, comitati e cittadini, come abbiamo fatto con il corteo dei cinquemila, per impedire che si faccia nuovamente scempio del nostro territorio".

Nel corso dell'assemblea è intervenuto anche l'architetto Giammario Bolognini insieme al presidente del Comitato Porto Aperto, Alfredo Ziello. "I cassoni vengono realizzati unicamente perché è stata scelta, per la realizzazione della nuova diga foranea del Porto di Genova, una soluzione progettuale sbagliata. In proposito - ricorda Bolognini - basta ascoltare le dichiarazioni dell'ex supervisore della progettazione dell'opera, ingegner Piero Silva, o leggere la relazione (clicca qui per consultarla) da lui predisposta, prima della presentazione delle sue dimissioni.

Alcuni, tra i molti, punti critici che sono stati evidenziati sono i seguenti:

  • la diga viene realizzata su di un fondale fangoso di 50 metri;
  • i costi, a causa delle difficoltà tecniche a cui si andrà incontro, supereranno e di molto i preventivi di spesa;
  • i tempi di realizzazione non saranno di 3-5 cinque anni come preventivato, ma potrebbero raggiungere anche i 15 anni;
  • i cassoni vengono realizzati a seguito della presenza del fondale fangoso. In caso contrario le fondazioni corrono il rischio di sprofondare (in realtà sembra che si vada incontro a tale rischio, anche con i cassoni).
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