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Cronaca Santa Margherita Ligure

Sgominata importante banda di trafficanti di droga tra Italia e Albania

L’operazione "Ottobre Rosso", oltre a infliggere un duro colpo all’organizzazione albanese, con lo smantellamento dell’intero vertice, ha messo in evidenza l’esistenza dei rapporti tra malviventi italiani e stranieri nel traffico internazionale di grosse partite di stupefacenti

Alle prime luci dell’alba di oggi, 10 ottobre 2022,  i carabinieri della compagnia di Santa Margherita Ligure - supportati da personale dei comandi Arma territorialmente competenti - hanno dato esecuzione a tre misure cautelari emesse dalla Procura della Repubblica di Roma (Direzione distrettuale animafia) nei confronti di due italiani e un albanese. 

I tre sono ritenuti, a vario titolo, responsabili di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale, detenzione e vendita di stupefacenti.

L'inizio delle indagini con il ritrovamento di 38 kg di marijuana in un'auto

Le tre misure cautelari - una eseguita in provincia di Roma e l'altra a Melfi, in Calabria - rientrano nell’ambito di una più articolata attività investigativa, avviata nell'ottobre 2016 con il coordinamento della Dcsa, sotto la costante direzione della locale Dda: è iniziato tutto dopo il recupero a Rapallo di 38 kg di marijuana nascosti all’interno del bagagliaio di un’auto. Le indagini hanno poi condotto all’individuazione di un più vasto e articolato traffico di sostanze stupefacenti di portata internazionale (dall’Albania alle coste italiane, fino alla distribuzione in Francia e in Germania), culminata – lo scorso marzo 2021 – con l’emissione di 20 ordinanze di custodia cautelare (di cui 12 in carcere), eseguite nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “Ottobre Rosso”.

Gli accertamenti condotti nel tempo hanno consentito agli investigatori di individuare una ramificata organizzazione di origine albanese coinvolta sia nel traffico di marijuana, della quale curava direttamente la produzione nei territori di origine, sia nella commercializzazione di cocaina, reperita sul mercato romano grazie all’intermediazione di connazionali.

La rete tra Italia e Albania

Di strategica importanza il ruolo di 2 dei 3 soggetti destinatari delle misure eseguite oggi: in particolare un giovane quarantenne originario della provincia di Foggia - attualmente detenuto nel carcere di Melfi - aveva il compito di organizzare la ricezione dei carichi di marijuana che arrivavano via mare dall’Albania e dal Montenegro. Il 40enne all’occorrenza individuava anche i magazzini in cui stoccare e occultare la droga, lungo diversi punti delle coste pugliesi e abruzzesi, in attesa dei successivi trasferimenti.

Altrettanto fondamentale, nell’organizzazione della filiera criminale, era il ruolo ricoperto dal giovanissimo albanese, appena trentenne e attualmente ai domiciliari a Roma. Suo era il compito di gestire la coltivazione della droga in Albania, la sua successiva importazione in Italia con motoscafi oceanici, fino alla pianificazione della sua distribuzione nella Capitale e dintorni.

L’operazione "Ottobre Rosso", oltre a infliggere un duro colpo all’intera organizzazione albanese, con lo smantellamento dell’intero vertice, ha messo in evidenza l’esistenza di consolidati ed efficienti rapporti di cooperazione tra sodalizi nazionali e stranieri coinvolti, a vario titolo, nel traffico internazionale di grosse partite di stupefacenti.

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