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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Morì soffocato dalla dentiera in ospedale: per i periti fu un errore medico

I parenti sono determinati a ottenere giustizia: "È assurdo morire in ospedale soffocati da una dentiera. Non ci diamo pace per quanto è accaduto e vogliamo che questi errori non si ripetano più in futuro"

Morì soffocato dalla dentiera che non gli era stata rimossa dopo il ricovero all'ospedale Villa Scassi di Genova. Era il 27 dicembre 2019 quando Enrico Bruno Pescetto, 77 anni, venne trasportato in ambulanza in ospedale per una broncopolmonite. Nonostante la presenza della dentiera fosse segnalata nella cartella clinica, una volta ricoverato, al paziente non fu rimossa: finendo nelle vie aeree, causò uno scompenso respiratorio che lo portò alla morte.

L'anziano fu sottoposto a una prima radiografia ma, fanno sapere i legali dei familiari, anche in questo caso i sanitari non si accorsero della dentiera. Solamente a seguito di una seconda radiografia il personale medico si rese conto dell'occlusione e rimosse la protesi, lesionando però "irrimediabilmente" le vie respiratorie del paziente che, ormai debilitato, sarebbe morto poche ore dopo.

I parenti ora sono determinati a ottenere giustizia: "È assurdo morire in ospedale soffocati da una dentiera - commentano -. Non ci diamo pace per quanto è accaduto e vogliamo che questi errori, per i quali la Asl 3 non si è neppure scusata con noi, non si ripetano più in futuro. Il nostro Enrico Bruno è morto tra indicibili sofferenze e chi ha sbagliato deve pagare". Intanto il legale della famiglia, l'avvocato Elisabetta Marino (Studio Legale P&P) ha avanzato un procedimento presso il Tribunale di Genova, i cui periti, oltre a evidenziare le "evidenti colpe mediche", hanno dimostrato come "durante tutto il ricovero il paziente fosse in uno stato di incredibile trascuratezza, per giunta debilitato da una alimentazione assistita gravemente insufficiente, con un apporto calorico e nutrizionale ridotto a un terzo circa del fabbisogno vitale".

La relazione peritale era stata depositata nell'aprile 2023, ma ancora a oggi l'Asl 3 Genovese e il Comitato Sinistri hanno temporeggiato con "titubanti offerte", definite dalla nipote dell'uomo "del tutto irricevibili". Inoltre, aggiunge la nipote, "il rimbalzo di responsabilità dietro cui si nascondono i responsabili del procedimento è ancor più insopportabile, se si tiene conto delle gravissima responsabilità accertate dai periti dal Tribunale".

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