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Cronaca

Morandi, Aspi ricorre contro decreto Genova. Incerti i tempi della demolizione

Stando alle ultime indiscrezioni l’ad dell’azienda è deciso a ricorrere contro l’esclusione senza però chiedere la sospensiva

Autostrade per l’Italia potrebbe ricorrere contro il decreto Genova e la conseguente esclusione dai lavoro di demolizione e ricostruzione, ma «senza chiedere la sospensiva» dei lavori «per non bloccare in alcun modo la ricostruzione».

L’indiscrezione trapela da alcune agenzie stampa secondo cui la proposta sarebbe stata avanzata dall’amministratore delegato di Aspi, Giovanni Castellucci, indagato con altre 20 persone per il crollo, nel corso dell'odierno consiglio di amministrazione. Stando a quanto riportato  dalle agenzie, a confermare il ricorso sarebbero state «fonti qualificate» vicine ad Aspi, che hanno però sottolineato come per Castellucci «la priorità è la città». Da qui la decisione di ricorrere, senza però chiedere di fermare i lavori in attesa del verdetto del tribunale.

Demolizione, attesa per la decisione della procura 

Si attende intanto la decisione della procura sul dissequestro di quanto resta del viadotto per iniziare i lavori di demolizione. Nelle intenzioni del sindaco-commissario Marco Bucci il cantiere dovrebbe essere inaugurato il 15 dicembre, ma l’avvio vero e proprio sembra destinato inevitabilmente a slittare almeno sino a lunedì 17, giorno in cui in tribunale si terrà l’udienza dell’incidente probatorio e si discuterà del dissequestro.

Non è escluso che Bucci decida - alla luce della consegna del progetto e dell’individuazione delle 10 aziende che parteciperanno alla demolizione - di iniziare comunque ad allestire il cantiere posizionando le prime gru che serviranno per procedere con lo smontaggio del troncone del lato Ovest.

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