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Cronaca Marassi

Carcere di Marassi, detenuto affiliato alla Camorra distrugge la cella

Prima ha dato fuoco al materasso poi ha distrutto il bagno. Il sindacato: "Un’emergenza sotto gli occhi di tutti tranne che del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e del Governo Meloni"

"Lunedì pomeriggio, un detenuto alta sicurezza classe 1958, condannato per associazione mafiosa (Camorra), nel reparto quinta sezione, proveniente dal carcere San Gimignano per assegnazione a Genova Marassi, si è prima barricato in cella e nel frattempo ha distrutto completamente il bagno, minacciando addirittura il suicidio". Lo riferisce Fabio Pagani, segretario regionale della Uilpa polizia penitenziaria.

"E’ durata più di un’ora la protesta del detenuto, lo stesso che sabato ha dato fuoco ad un materasso - commenta il segretario della Uilpa polizia penitenziaria - ancora non note le motivazioni della protesta, probabile che il detenuto non abbia gradito Genova, quale sede di assegnazione - tutto ciò acclara la perdurante emergenza penitenziaria, sul territorio nazionale e soprattutto in quel di Marassi, un istituto sommerso da eventi critici, di gravi e entità (dalla protesta dei detenuti per la spesa durata 7 giorni - al detenuto salito sul tetto del panificio - all’omicidio in cella - al detenuto salito sul tetto dei passeggi e ieri il barricamento del detenuto in alta sicurezza).

Un’emergenza sotto gli occhi di tutti tranne che del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e del Governo Meloni, fatta di sovraffollamento detentivo, insufficienza degli organici del personale, inadeguatezza di tecnologie ed equipaggiamenti e disorganizzazione imperante. Tutti elementi, questi, particolarmente evidenti a Genova Marassi”, spiega il sindacalista.

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