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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Carcere di Marassi, ancora un’aggressione: pugni in faccia a un ispettore di polizia

Il sindacato: “Servono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità all’istituto penitenziario”

Ancora un’aggressione nel carcere di Marassi ai danni della polizia penitenziaria da parte di un detenuto.
La denuncia arriva dal segretario regionale del sindacato di categoria Sappe Liguria, Michele Lorenzo: "Un episodio grave che non deve essere sottovalutato - dice Lorenzo - un detenuto psichiatrico, ricoverato nel centro clinico del carcere genovese, ha sferrato un pugno in pieno viso di un ispettore".
Per il sindacato il carcere di Marassi è in evidente stato di abbandono come dimostra l'elenco degli ultimi eventi: "Nell’ultima settimana si sono verificati due aggressioni alla polizia Penitenziaria, una rissa tra sud americani e africani, un sequestro di vari telefonini all’interno delle celle e due tentativi di introduzione di sostanze stupefacenti lanciate al di là del muro di cinta dell’istituto".

Il lancio di oggetti e sostanze stupefacenti per il segretario si potrebbe arginare con un servizio di vigilanza che a parer suo non è mai stato seriamente arrivato: "Attraverso questi lanci nell’istituto entra di tutto dai telefonini a sostanze stupefacenti ma potrebbe essere un canale per introdurre anche armi".
Il carcere di Marassi – ricorda il Sappe – conta ben 680 detenuti su 540 posti disponibili e deve accollarsi anche gli arrestati della provincia di Savona, che non ha ancora il suo carcere.

"Stupisce anche apprendere che il direttore è in ferie ed è sostituito telefonicamente dal direttore di Sanremo che dista più di 200 km da Genova - continua Michele Lorenzo - a un istituto di simile portata deve essere garantita la costante presenza della struttura dirigenziale".
L'attenzione su Marassi deve essere aumentata, e per il sindacato parlano i fatti: 50 colluttazioni, 64 autolesionismi, 69 danneggiamenti, 14 incendi dolosi, 66 ricoveri urgenti in ospedale, 21 telefonini ed 1 coltello rinvenuti nelle celle, purtroppo 2 suicidi ed un decesso naturale e 9 tentati suicidi.

"L'evento critico ripropone la problematica dei detenuti con patologie neuropsichiatriche ancora ospiti nelle strutture penitenziarie", aggiunge aggiunge Donato Capece, segretario generale del Sappe. "Anche questa grave problematica, ossia la gestione dei soggetti affetti da problemi psichiatrici come quella riferita alll’altissima concentrazione di detenuti stranieri nelle carceri italiane, sono state da tempo poste dal sindacato quale materia di confronto e risoluzione negli incontri avuti con i vertici del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Ormai è un bollettino di guerra: servono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. Ogni giorno nelle carceri italiane succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre”.

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