Edifici industriali abbandonati: un tavolo tra Soprintendenza e mondo del lavoro per il recupero
Sono manufatti che frequentemente diventano dormitori e rifugi di fortuna: il Comune studia come rendere possibile il recupero grazie a una sinergia tra enti
Sempre più spesso a Genova (ma non solo) si vedono edifici industriali, commerciali e artigianali di rilevanza storica che restano in disuso e in abbandono. Qual è il loro destino? Frequentemente diventano dormitori e rifugi di fortuna per senzatetto, ma è possibile un recupero? Sì secondo il consiglio comunale che ha approvato una mozione che impegna sindaco e giunta a farsi promotori di un tavolo tecnico con ordini professionali, Regione, Comune, Soprintendenza e associazioni di categoria. L'obiettivo è arrivare a una proposta di legge per "sbloccare" il comparto del lavoro sui manufatti in disuso.
La mozione è stata portata in Aula Rossa da Vincenzo Falcone, FdI: "Per gli edifici industriali abbandonati sarebbe possibile un recupero e una successiva fruibilità anche per un'altra destinazione d'uso". Tra le altre cose, secondo Falcone sarebbe possibile mediare - tra gli obiettivi della conservazione e di trasformazione - per rendere possibili investimenti pubblici o privati.
Al documento è stato poi aggiunto anche un ordine del giorno di Rita Bruzzone, Pd, che chiede di organizzare all'interno del Tavolo tecnico dell'edilizia, attraverso la partecipazione di professionisti, docenti universitari, storici e associazioni, un luogo di studio e progettazione per la creazione di una rete che individui soluzioni per armonizzare pubblico e privato: "L'obiettivo è ridare dignità al nostro passato anche umano e ottenere i rammendi necessari alle nostre periferie per una città vivibile, sostenibile e culturalmente vivace".
L'argomento sarà messo anche all'ordine del giorno della Conferenza permanente per l'edilizia (che si riunisce ogni primo mercoledì del mese) per il prossimo ciclo di riunioni.