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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Ritrovato il detenuto evaso durante un trasporto dal carcere all'ospedale

Un 22enne era riuscito a scappare dai poliziotti, è stato riacciuffato nel centro storico

Un detenuto di 22 anni originario del Marocco è riuscito ad evadere durante un trasporto da Marassi all'ospedale San Martino di Genova. Il giovane, in carcere per reati di furto e rapina e ancora in attesa di sentenza definitiva, è riuscito a forzare la sorveglianza dei poliziotti e a fuggire, è stato poi ritrovato e arrestato nel centro storico dagli agenti della Polizia Penitenziaria. 

La denuncia arriva dal sindacato Uilpa Polizia Penitenziaria, per voce del segretario generale Gennarino De Fazio: "Non abbiamo fatto in tempo a commentare l’evasione di ieri sera di un detenuto dal policlinico di Bari, che apprendiamo di un’altra, l’ennesima, evasione, peraltro fotocopia di quella di Bari, avvenuta a Genova circa un’ora fa, dove un detenuto trasferito con carattere di presunta urgenza dal carcere di Marassi all’ospedale San Martino è riuscito a forzare la sorveglianza dei due uomini di scorta e a far perdere le sue tracce" definitiva. Fortunatamente è stato poi riacciuffato nel centro storico, ma i problemi restano”.

Il sindacalista poi aggiunge: "Rischiamo di essere ripetitivi, ma evidentemente la causa di ciò è tutta da imputarsi all’inerzia del Governo e del Ministero della Giustizia che continuano a consentire che questi episodi si verifichino in serie. Visto che la ministra Cartabia, citando Calamandrei, ama dire che per conoscere il carcere bisogna aver visto, ci chiediamo cosa si debba ancora vedere e perpetrare sotto i nostri occhi prima che il Governo tutto si desti dal torpore in cui sembra esser caduto, per ciò che concerne le politiche penitenziarie. Alla Ministra, peraltro, ci permettiamo di segnalare che per conoscere il carcere bisogna aver visto, ma non le tavole imbandite o i teatrini allestiti in occasione delle visite istituzionali, bensì la quotidianità vissuta dalla Polizia penitenziaria e fatta di traffici, soprusi e violenze fra detenuti e di aggressioni da questi agli operatori”.

"È palese che il sistema abbia fallito - conclude De Fazio -, ma ciò che sembra più paradossale è che non vi sia una presa d’atto da parte del Governo con la messa in campo di immediati e tangibili provvedimenti, anzi, quelli che arrivano dal Ministero della Giustizia vanno nella direzione opposta a quella auspicata e finiscono per allargare le maglie del sistema. Il Ministero della Giustizia e il Governo diano un segnale inequivocabile o sarà inevitabilmente mobilitazione".

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