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Rivolta nel carcere di Alessandria, cinque detenuti trasferiti a Marassi

"Probabilmente tra di loro è presente l'istigatore della rivolta", dichiara Fabio Pagani, segretario della Uilpa polizia penitenziaria

Nel carcere di Alessandria, Don Soria, la polizia penitenziaria ha scoperto un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti nella disponibilità dei detenuti. Al momento del sequestro, alcuni ristretti hanno messo in atto una rivolta, incendiando i locali di una sezione detentiva e provocando l'intossicazione di detenuti e agenti. Per 6/7 detenuti si sarebbe reso necessario il trasporto in ospedale.

"Dopo i disordini di sabato pomeriggio al carcere di Alessandria, appartenenti al corpo di polizia penitenziaria di molte sedi del distretto Liguria-Piemonte-Valle d'Aosta (uomini e donne di Marassi e Pontedecimo), durante la notte tra sabato e domenica sono stati impegnati a trasferire da Alessandria circa 20 detenuti, di cui 5 inviati a Marassi, e probabilmente tra di loro è presente l'istigatore della rivolta", dichiara Fabio Pagani, segretario della Uilpa polizia penitenziaria.

"Purtroppo non si è trattato di una fiction - aggiunge Pagani -, ma di pura realtà già vissuta sulla pelle della polizia penitenziaria e di quanti vogliono scontare regolarmente la detenzione. Apprendiamo della decisione del provveditore regionale, Rita Monica Russo, di annullare la celebrazione piemontese del 207esimo annuale del corpo di polizia penitenziaria, prevista per martedì 12 proprio in città, presso la sede della Confindustria. Evidentemente, la difficilissima scelta della dirigente del provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria di Torino è obbligata dal dover contingentare le sottodimensionate risorse umane, sovraccaricate dall'evento e decimate dagli intossicati".

"Il fatto - prosegue Pagani - che uno sparuto gruppo di facinorosi, che pretendeva di gestire indisturbato i traffici di stupefacente all'interno del carcere alessandrino, possa mandare in crisi l'intero sistema interregionale e persino determinare il rinvio di una celebrazione solenne del corpo, la dice lunga, al di là di qualunque ottimistica narrazione, sullo stato organizzativo e gestionale della polizia penitenziaria".

"Nell'esprimere la solidarietà - aggiunge il sindacalista - della Uilpa polizia penitenziaria e mia personale a tutti gli operatori in servizio ad Alessandria e in Piemonte e alla stessa dottoressa Russo, anch'ella naturalmente vittima della situazione, chiediamo ancora una volta che il Governo prenda atto dell'emergenza penitenziaria e vari un decreto carceri per consentire cospicue assunzioni straordinarie con procedure accelerate e il deflazionamento della densità detentiva in quanto sono 14mila i detenuti in più rispetto ai posti disponibili".

"Parallelamente, il Parlamento promuova la riforma complessiva del sistema d'esecuzione penale, la riedificazione del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e del dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità e la reingegnerizzazione del corpo di polizia penitenziaria. Di questo vorremmo sentir parlare il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, alla celebrazione nazionale del 207esimo annuale del corpo di polizia penitenziaria, che si terrà, salvo ulteriori sorprese, oggi pomeriggio in piazza del Popolo a Roma e per la Liguria il 14 marzo prossimo a La Spezia.  Non ce ne voglia il guardasigilli, ma con le mere attestazioni di stima e le belle parole, magari pregne di dotte citazioni, nostro malgrado, non si risolvono affatto i problemi", conclude Pagani.

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