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Cronaca Marassi

Detenuto incendia cella, altri due tentano il suicidio

Ancora problemi nelle carceri della Liguria: a Marassi provvidenziale intervento degli agenti della polizia penitenziaria per salvare la vita a due persone

Ancora problemi nelle carceri della Liguria. Dopo i recenti episodi di violenza il segretario di Uilpa Polizia Penitenziaria Fabio Pagani ha denunciato nuovi fatti, avvenuti nelle ultime ore: "Le nostre strutture penitenziarie sono diventati veri e propri teatri di guerra - attacca - ci chiediamo cosa ancora debba avvenire perché il governo, il parlamento e in generale la politica, prendano atto dell'emergenza con provvedimento idonei alla messa in sicurezza". 

Nella giornata di domenica 23 luglio 2023, secondo quanto riferito dal sindacalista, un detenuto originario del Sudamerica ha dato fuoco a una cella nel carcere di La Spezia. Il fumo ha invaso l’intero piano detentivo che ospita 33 detenuti, messi in salvo grazie all'intervento degli uomini della polizia penitenziaria. Un agente è rimasto intossicato e ha riportato una prognosi di sei giorni. 

Nella notte, invece, due detenuti italiani hanno tentato il suicidio nel carcere di Marassi. Uno ristretto al centro clinico e un altro proveniente dal carcere di Torino per motivi di ordine e sicurezza. "Sono stati sottratti da morte certa - sottolinea Pagani - solo grazie all’immediato intervento della polizia penitenziaria, intervenuta in maniera tempestiva strappando i cappi che avevano preparato. Uno di loro è stato portato in ospedale. Accertamenti in corso anche su un terzo detenuto, di origini romene, portato in ospedale".

"Riteniamo che alcune realtà come La Spezia e Marassi - conclude il segretario di Uilpa Polizia Penitenziaria - non possano aspettare, sono necessari interventi tangibili e immediati e servono riforme complessive che passino dalla reingegnerizzazione del sistema d’esecuzione penale al potenziamento del corpo di polizia penitenziaria, mancante di ben 18mila unità su 36mila effettivamente presenti. Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, rompa gli indugi e, al di là delle dissertazioni e delle declamazioni di principio, apra immediatamente un confronto permanente che consenta l’individuazione di soluzioni concretamente percorribili e auspicabilmente condivise. Noi siamo pronti come sempre a fare la nostra parte fornendo il nostro competente contribuito di idee e proposte". 

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