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Cronaca

Crollo Torre Piloti, due nuovi indagati nell'inchiesta bis: «Posizione rischiosa»

Dopo la richiesta di approfondimento da parte di Adele Chiello Tusa, madre di una delle vittime della tragedia di Molo Giano, il pm Walter Cotugno ha fatto partire i primi avvisi di garanzia

Sembrava destinata all’archiviazione, e invece nell’inchiesta bis sul crollo della Torre Piloti arrivano i primi due indagati: si tratta dei due ingegneri che si sono occupati della progettazione della struttura crollata su se stessa la notte del 7 maggio 2013 causando la morte di 9 persone.

Gli avvisi di garanzia sono già stati recapitati su ordine del pubblico ministero Walter Cotugno, che aveva approfondito le indagini su richiesta di Adele Chiello, la madre di Giuseppe Tusa, una delle vittime della tragedia di Molo Giano: per la donna, da sempre in prima linea nel chiedere giustizia per il figlio e le altre 8 persone che hanno perso la vita nel crollo, le responsabilità andrebbero ricercate non soltanto nell’equipaggio della Jolly Nero e nel pilota del Porto, imputati nel primo processo, ma anche in chi ha deciso di progettare la torre a picco sul mare e in chi ha approvato la costruzione.

L’inchiesta è arrivata alla svolta dopo che il gip Alessa Slombino aveva respinto l’iniziale richiesta di archiviazione della Procura, che ha quindi affidato a un pool di esperti una nuova perizia che potrebbe portare alla luce responsabilità anche da parte della Capitaneria di Porto e dell’Autorità Portuale: «Nessuna torre di controllo portuale al mondo si trova sul ciglio del mare, e un analogo incidente del 1999 avrebbe dovuto insegnare qualcosa», si legge nella perizia presentata qualche mese fa dall’ingegnere Leopoldo Franco, consulente tecnico di parte civile, che di fatto conferma quando sostenuto pochi giorni dopo la tragedia proprio da uno dei due nuovi indagati, l’ex capo dell’ufficio tecnico dell’ente portuale Bruno Ballerini.

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