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Cronaca

Rincari sui generi alimentari, la procura apre un'inchiesta sul "carrello della spesa"

Dalla frutta alla verdura passando per farina e carne, i magistrati vogliono verificare se gli aumenti siano legittimati dal lockdown o se in alcuni casi si assiste a manovre speculative. A indagare, la Guardia di Finanza

La procura di Genova ha aperto un’inchiesta per indagare sui presunti rincari applicati sui generi alimentari di prima necessità durante l’emergenza Coronavirus.

L’ipotesi di reato su cui i magistrati stanno lavorando è quella di manovre speculative sulle merci, la stessa ipotizzata per i casi confermati di eccessivo aumento dei prezzi di mascherine e gel disinfettanti su cui sta già indagando la Guardia di Finanza di Genova. Proprio il Nucleo di polizia economico-finanziaria, coordinato dal colonnello Maurizio Cintura riceverà a breve l’incarico di approfondire ulteriormente le indagini allargando il raggio anche al “carrello della spesa”.

L’inchiesta è partita da alcuni esposti presentati in procura, tra cui quello del Codacons. L’associazione aveva evidenziato forti variazioni al rialzo dei listini dei prezzi: «Si va dai cavolfiori, alle carote, passando per arance, zucchine e broccoli, con rincari anche del 233 per cento», aveva sottolineato il Codacons, puntando il dito anche su farina, carne e prodotti per l’igiene.

Nei giorni scorsi la Finanza aveva concentrato gli sforzi su prodotti a oggi diventati di fatto di prima necessità come mascherine e gel igienizzante. In alcuni casi i militari avevano riscontrato rincari sino all’800%, procedendo anche con sequestri di materiale, individuando però anche farmacie che si limitavano ad applicare il minimo rincaro o addirittura vendevano a prezzo di costo. 

Dell’aumento dei prezzi dei generi alimentari si era accorta anche Coldiretti, che aveva segnalato rincari riguardanti frutta e verdura. A marzo, stando all’associazione degli agricoltori, i prezzi sarebbero saliti a un tasso quaranta volte superiore al dato medio diffuso dall’Istat secondo l’ associazione degli agricoltori. Le Fiamme Gialle dovranno quindi ora verificare la legittimità dei rincari, che in certi casi sono dovuti al lockdown e all’effettiva difficoltà di reperire le merci, o se vi siano state manovre speculative da parte dei commercianti, con un rialzo dei prezzi finalizzato a guadagnare di più a danno dei cittadini.

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