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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Cogoleto

La denuncia a Cogoleto: «Saluto fascista in consiglio nella Giornata della Memoria». Bufera su tre consiglieri

La denuncia del sindaco Paolo Bruzzone e del vicesindaco Stefano Damonte, le dure parole di condanna del presidente della Regione Toti: scoppia il caso

Bufera su tre consiglieri comunali del Comune di Cogoleto, immortalati dalle videocamere che trasmettono lo streaming della seduta mentre alzano il braccio in quello che appare con ben poco margine di dubbio come il saluto fascista.

Il caso è scoppiato giovedì mattina, dopo che sia il sindaco di Cogoleto, Paolo Bruzzone, sia il vicesindaco Stefano Damonte, hanno condannato duramente l’episodio, postando ancho uno screenshot della seduta in streaming che ritrae i tre consiglieri di minoranza di centrodestra - Francesco Biamonti, Mauro Siri e Valeria Amadei, tendere il braccio. In una seduta, tra l’altro, programmata nel giorno della ricorrenza della Giornata della Memoria.

«La giornata di ieri è stata segnata da un grave episodio avvenuto durante la seduta del consiglio Comunale: alcuni consiglieri della minoranza si sono ripetutamente esibiti nel saluto romano. Mi preme condannare con forza tale gesto, appartenente alla simbologia fascista, che evoca valori politici di intolleranza, odio e discriminazione razziale», ha scritto Bruzzone, facendo riferimento all’intitolazioen della sala del Comune a Sandro Pertini e sottolineando che «la nostra Cogoleto ha sempre difeso in maniera salda i valori antifascisti presenti nella Costituzione e mai, fino ad oggi, i dibattiti politici si erano dimostrati così estremi. Sono pertanto convinto che quanto accaduto ieri non possa e non debba passare inosservato, nel rispetto di tutte le persone che, a causa dell'ideologia a cui rimandano quelle braccia tese - e più in generale, di ogni forma di prevaricazione indipendente dal colore politico - hanno vissuto gli orrori del passato perdendo la vita e vedendosi private di ogni forma di libertà e dignità».

«Ieri sera è avvenuta una cosa molto grave, una scena assolutamente vergognosa ad opera di alcuni esponenti della minoranza - ha aggiunto Damonte facendo eco alle parole del sindaco Bruzzone -Si tratta di gesti (il saluto romano) che devono essere sempre, con forza, condannati, soprattutto quando avvengono in un'aula di Consiglio Comunale e, come se non bastasse, nel giorno della Memoria».

Sull’accaduto è intervenuto anche il presidente della Regione, Giovanni Toti: «Quello che è accaduto a Cogoleto non è tollerabile e va condannato, senza se e senza ma. I consiglieri che durante il consiglio Comunale hanno fatto il saluto romano oltre a commettere un reato, hanno offeso nel giorno della Memoria tutte le vittime della follia criminale nazifascista - ha scritto Toti via Facebook - Da presidente di Regione ritengo che nessuno debba permettersi comportamenti simili, a maggior ragione i rappresentanti delle istituzioni, in nessuna giornata, non solo in quella della Memoria. Bene ha fatto il sindaco Paolo Bruzzone a condannare prontamente e condivido le sue parole dalla prima all'ultima».

Condanna è arrivata anche dalla lista di Ferruccio Sansa, e dai gruppi regionali di Pd, Movimento 5 Stelle e Linea Condivisa: «Condanniamo con forza il gesto del saluto romano di alcuni consiglieri comunali di Cogoleto avvenuto durante le commemorazioni della Giornata della Memoria. Abbiamo inviato un esposto al prefetto, la dottoressa Carmen Perrotta perché si faccia luce sulla vicenda».

«Un gesto grave perché avvenuto proprio nel giorno del ricordo delle vittime della Shoah e contrario a quanto stabilito dalla Costituzione. Per questo - concludono i gruppi - chiediamo al Prefetto di intervenire nei confronti dei consiglieri che si sono resi protagonisti di tale comportamento».

Francesco Biamonti ironizza: «Ci vuole il plotone di esecuzione». Mauro Siri: «Indignato, mi riservo le vie legali»

Biamonti ha deciso giovedì sera stesso di rispondere ai commenti di condanna sotto la diretta Facebook incriminata, scrivendo dal suo profilo che «la cosa non è successa», e poi - apparentemente - ironizzando sul fatto che «ci vuole il plotone di esecuzione». La linea tenuta è che non si sia affatto trattato di un saluto fascista, ma di un'alzata di braccio per votare che sarebbe stata strumentalizzata.

screenshot francesco biamonti

Poi la nota diffusa dalla sezione ligure della Lega in cui Biamonti annuncia «querela a sindaco e consiglieri di Cogoleto» per quella che definisce «accusa infamante. La caccia alle streghe è ricominciata. Nessuno può permettersi di infangare il mio nome né tantomeno quello del mio partito. Per questo motivo presento querela nei confronti dei consiglieri di maggioranza che dicono di avermi sentito dire frasi che non mi appartengono e nei confronti del sindaco Paolo Bruzzone per la ricostruzione falsa che ha fatto sul suo profilo facebook».

«Qualche consigliere in cerca di visibilità vorrebbe giocare sulla mia pelle, per questo ho deciso di rivalermi nelle sedi opportune - prosegue Biamonti - nessuno può permettersi di equivocare il gesto del voto con un infamante 'saluto' romano' in una giornata che dovrebbe unire la nazione anziché dividerla».

Mauro Siri, ex candidato sindaco alle ultime elezioni, si è anche lui definito «fortemente indignato con il sindaco e vicesindaco di Cogoleto per la foto strumentale che hanno postato accusandomi di aver votato con il saluto fascista. Ieri sera quando il sindaco ha ricevuto l' immagine da chi ha percepito non si quali parole - ha aggiunto su Facebook - me l'ha mostrata facendomi anche notare che io ho votato con il pugno chiuso, dicendomi tu evidentemente non c'entri e anche il vice sindaco e gli altri membri della giunta e del gruppo consigliare di SiamoCogoleto non mi hanno mosso alcun addebito».

«Oggi vedo sulla stampa e su Facebook pubblicate fotografie con il chiaro intento speculativo di fare notare che il mio voto palese richiama il saluto fascista. Sono anche indignato perchè la mia vita è stata pesantemente condizionata dalla politica dei regimi totalitari ed io non ho mai perduto occasione di condannare questi regimi ritenendoli una vergogna umana. Vedermi oggi trattato in questo modo, per sporchi giochi politici, mi lascia molto amaro in bocca, tanto che mi riservo di adire le vie legali».

Anpi: «Dimissioni dei tre consiglieri»

In una nota diffusa giovedì pomeriggio, l'Anpi ha chiesto «le dimissioni dei tre consiglieri “nostalgici” di Cogoleto. Un voto a braccio teso nel saluto romano, per tre volte, alle ultime votazioni sul bilancio di previsione, e in una seduta, quella di mercoledì sera del consiglio comunale di Cogoleto, iniziata con la commemorazione del Giorno della Memoria.  Non ci sono scusanti, non ci sono giustificazioni per quanto è avvenuto».

«Le telecamere dello streaming mettono sotto gli occhi di tutti la provocazione ostenta dai tre consiglieri - prosegue l'Anpi - immediatamente ripresi dagli altri consiglieri e dal sindaco Paolo Bruzzone, ma senza esito. Come Anpi, disgustati da una provocazione stupida e ignorante, chiediamo con forza le dimissioni immediate dei tre consiglieri, che hanno dimostrato la loro totale incapacità di partecipare alla vita democratica, insultando quella Costituzione repubblicana che è la risposta più alta al fascismo. Chiediamo anche al sindaco Bruzzone, al quale esprimiamo la massima solidarietà, di allertare gli uffici giudiziari per valutare se ci siano gli estremi di reato, come prevede la legge: il saluto romano, specialmente in un contesto come un’assemblea elettiva, è semplicemente proibito».

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