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Cronaca Prà / Via Agostino Novella

Cep: identificato il cadavere, tramonta l'ipotesi di omicidio

Si tratta di Sebastian Ciocoiu, un ragazzo romeno di 23 anni, probabilmente colto da malore. Si attende l'esito dell'autopsia. Intanto, attraverso le testimonianze degli abitanti, emerge che quello degli appartamenti sfitti è un problema che dura ormai da tempo

È stato identificato il corpo del giovane trovato morto ieri sera in un appartamento occupato di via Novella al Cep. Si tratta di Sebastian Ciocoiu, romeno di 23 anni. Parallelamente potrebbe tramontare l'ipotesi di omicidio. Il medico legale non sembra infatti aver individuato ferite o segni di violenza in grado di causare il decesso.

Il giovane, dopo essere stato colto da un malore, potrebbe essere caduto a terra e aver urtato con il volto un oggetto, impatto che ha determinato le piccole ferite e la conseguente presenza di sangue riscontrata nel momento del ritrovamento. Nei prossimi giorni si saprà di più sulle dinamiche del decesso attraverso l'autopsia che verrà effettuata sul corpo del giovane. 

L'episodio di cronaca ha riportato alla ribalta un problema che in via Novella è presente da tempo, quello degli appartamenti sfitti, come testimonia l'episodio che a fine marzo ha visto come protagonista lo "Sportello per il diritto alla casa" e come raccontano gli abitanti.

Ecco il parere di Claudio, 32 anni, disoccupato. «Ci sentiamo soli, le istituzioni non fanno nulla per intervenire ma anzi vogliono che il Cep sia un quartiere-ghetto. È pieno di case sfitte e tante famiglie ne avrebbero bisogno, se vengono occupate l'unica colpa è della burocrazia che potrebbe velocizzare le pratiche per assegnarle. Parlando del ragazzo morto, da quanto ho sentito dire, l'appartamento era una sorta di dependance di senza tetto che ormai ci avevano messo le tende da tempo». 

Fanno eco le parole di Irene, impiegata di 38 anni. «Il Cep ormai è destinato a tutti i reietti di Genova, quelli che hanno delle situazioni complesse li mandano qui. Questo non fa altro che aumentare i problemi legati alla droga per esempio. Va detto che non esistono controlli, questo episodio ne è la dimostrazione. Il ragazzo aveva occupato la casa di una persona in galera e nessuno se n'è accorto. Se abbiamo paura? Chi nasce qui si abitua, un tempo anche se c'era la povertà esisteva una sorta di unione tra le famiglie ora la gente è stufa, nessuno li ascolta e viene fuori solo la cronaca che mette in cattiva luce anche la brava gente che abita qui». 

Infine Lidia, pensionata di 67 anni. «Io non mi sono accorta di nulla, ho visto le ambulanze ma non sapevo per cosa fossero, l'ho saputo oggi. Ci sono tante case vuote e il Comune non le dà a nessuno. I ragazzi che vorrebbero mettere su famiglia allora le occupano. Qui non ci sono episodi di criminalità o violenza, c'è solo tanta povertà, sporcizia e abbandono». 

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