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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Detenuto aggredisce agente della penitenziaria con un coltello di 30 centimetri

Nel carcere di Marassi un 21enne è stato bloccato e disarmato, decisivo l'intervento di un altro detenuto e di due poliziotti della penitenziaria

Nel tardo pomeriggio di venerdì 15 marzo 2024 un detenuto di origine marocchina di 21 anni, con fine pena nel 2033 per reati di resistenza, tentato omicidio, rapina, lesioni e porto abusivo d’armi, ha tentato di  aggredire un agente della Polizia Penitenziaria con una lama rudimentale di 30 centimetri. Grazie all'intervento di un altro detenuto e di due poliziotti il giovane è stato immobilizzato e disarmato. Lo riferisce Fabio Pagani, segretario della Uilpa Polizia Penitenziaria ed è successo in un piano con circa 60 detenuti. 

"Le carceri si confermano come teatri di violenza inaudita e luoghi in cui circolano armi di varia natura - attacca Pagani -, oltre a sostanze stupefacenti, smartphone e molto altro. Continuando così, e con una media di oltre quattro aggressioni al giorno, la situazione è chiaramente destinata a degenerare ulteriormente e temiamo che possa succedere il peggio, ancor di più che nel marzo del 2020 quando si scatenarono rivolte e si contarono 13 morti fra i reclusi".

"Condividiamo moltissime delle buone intenzioni del governo Meloni - prosegue il sindacalista - che ci sono state comunicate a voce dal sottosegretario al Ministero della Giustizia Andrea Delmastro delle Vedove, ma ora servono fatti urgenti e tangibili. Il Guardasigilli Carlo Nordio si svegli dal proprio torpore in tema di politiche penitenziarie e, al di là delle dichiarazioni di stile utili forse per qualche editoriale, porti in Consiglio dei Ministri un decreto carceri che, prendendo atto dell’emergenza strisciante, con procedure d’urgenza possa metterle in sicurezza la situazione. Anche attraverso assunzioni straordinarie proporzionate al fabbisogno di oltre 18mila unità nelle file della Polizia penitenziaria. Inoltre - conclude Pagani - il capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Giovanni Russo deve battere un colpo dicendo una volta per tutte cosa voglia fare del modello di gestione detentiva".

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