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Cronaca Chiavari

Violenza, pestaggi, bullismo e umiliazioni: ecco come agiva la baby gang "HB" nel Tigullio

18 persone, di cui 13 minorenni, iscritte nel registro degli indagati; tre di questi, i responsabili dei fatti più gravi, sono stati portati in un carcere minorile

Il Commissariato di Polizia di Chiavari, al termine di una delicata e complessa indagine coordinata dalla Procura per i Minori di Genova, nella mattinata di venerdì 9 ottobre ha eseguito 16 perquisizioni domiciliari e associato presso un carcere minorile piemontese tre ragazzi appartenenti ad una banda denominata “HB” (“Hellbanianz” = traduzione in italiano “inferno albanese”).

L'indagine è iniziata a seguito di un’aggressione nei confronti di due ragazzini che ha fatto emergere l’esistenza - nella zona del Tigullio - di un gruppo di giovani che, per affermare la propria supremazia, ha compiuto una lunga serie di reati a danno di coetanei.

I reati commessi

Rapine, furti, estorsioni, aggressioni, lesioni, percosse e molestie: questi solo alcuni dei reati commessi in almeno una ventina di episodi ricostruiti dagli agenti. E poi molti altri atti che - pur non essendo reati veri e propri - sono comunque riconducibili al fenomeno del bullismo, perpetrato anche attraverso i social network. Il web in questo caso veniva utilizzato per contattare e minacciare le vittime.

Durante le perquisizioni sono state trovate due pistole giocattolo le cui immagini sono state postate sui vari profili social dei ragazzi; sono stati anche acquisiti numerosi video di risse e aggressioni.

L’attività investigativa non si è ancora conclusa e al momento conta, iscritti nel registro degli indagati, 18 persone, di cui 13 minorenni. Tre di questi, i responsabili dei fatti più gravi, sono stati portati in un carcere minorile piemontese.

Rapine, bullismo e violenti pestaggi: gli episodi più cruenti

Tra gli episodi più efferati, la rapina commessa su un treno durante la quale un minorenne è stato selvaggiamente picchiato da più soggetti mentre un quinto filmava l’azione criminosa. Al termine dell’aggressione, alla giovane vittima, è stato sottratto il telefono cellulare.

Efferata anche la rapina compiuta in spiaggia a danno di due giovani adolescenti che sono stati insultati e aggrediti senza alcun motivo con calci e pugni, e poi derubati di una catenina d’oro.

Numerosi anche gli atti di bullismo: botte a un minore che è stato fatto inginocchiare, deriso e umiliato per aver difeso una coetanea che stava subendo, da parte del branco, delle pesanti molestie.

E ancora, il getto di estintore aperto sul volto di un adolescente, procurandogli lesioni fisiche e una pesante umiliazione dopo che la sua fotografia, scattata negli attimi successivi all’aggressione, è stata pubblicata sui social network con frasi denigratorie.

Molteplici anche i furti di oggetti a danno di coetanei quali zaini e abbigliamento vario.

Paura soprattutto dopo il lockdown

Nel corso delle delicate fasi investigative è emerso che il clima che si era creato tra gli adolescenti del levante ligure, in particolare dopo il periodo di lockdown, era pervaso da una tangibile paura - percepita anche nei soggetti non coinvolti direttamente - che ha indotto molti adolescenti di questa delegazione a cambiare stile e abitudini di vita.

L’intera attività d’indagine, non ancora conclusa vista la sua complessità, è stata portata avanti anche con la partecipazione della locale Squadra Mobile, del Compartimento Polizia Ferroviaria di Genova ed è stata supportata dalla preziosa collaborazione delle Stazioni Carabinieri di Chiavari, Lavagna e Sestri Levante.

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