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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Amt, nel 2017 oltre 110mila multe. E ora arrivano i palmari col pos

L'evasione sulle linee cittadine resta tra il 5 e il 5,5%: l'azienda prosegue con le verifiche settimanali a sorpresa, e sfrutta la tecnologia anche per smascherare le truffe

Oltre 110mila multe staccate in 12 mesi, con un’evasione totale che, nel 2017, si attesta intorno al 5 - 5,5% dei passeggeri: Amt stringe il cerchio intorno ai “portoghesi”, e dopo un anno di controlli serrati, nel 2018 è pronta a potenziare le sue squadre di verificatori e a dotarli di tutti gli strumenti utili per recuperare il costo rappresentato dai “furbetti” che viaggiano senza biglietto.

«Nel 2017 la percentuale di evasione è rimasta in linea con quella degli anni precedenti - fa sapere Amt - Delle 110mila sanzioni staccate, il 14% è stato pagato subito direttamente nelle mani dei verificatori, che nel 2017 sono stati aumentati, non soltanto per un discorso di recupero del credito, ma anche per fare da deterrente». 

Più controllori si vedono in giro, insomma, meno si ha voglia - sulla carta - di salire sull’autobus senza biglietto, anche solo per timore della multa: 40 euro più il costo del biglietto se la si paga subito, 60 (sempre in aggiunta al biglietto) se la si porta a casa saldandola entro 6 giorni, arrivando a seconda del ritardo sino ai 220 euro indicati nella cartella esattoriale che arriva a 60 giorni dall’ultimo termine fissato per il pagamento.

Verifiche a sorpresa e pattuglie con Polizia e Finanza

Per combattere l’evasione, Amt ha adottato la linea dura: verifiche a sorpresa una volta a settimana su tutte le linee, dalle collinari, dove l’evasione è più bassa, a quelle di forza, dove invece si concentrano i “furbetti”. Le verifiche vengono solitamente effettuate in coppia, spesso con la collaborazione di Municipale, Polizia o Guardia di Finanza con i cani (questi ultimi utilizzati soprattuto in metropolitana): lo scopo non è soltanto garantire la sicurezza del personale Amt, ma anche assicurarsi di avere un’identificazione certa di chi sale a bordo senza biglietti e sostiene di non avere documenti con sé.

Impossibile a oggi, spiega Amt, istituire la figura del controllore fisso su ogni autobus: costi troppi alti, con il personale che andrebbe di fatto raddoppiato (se non triplicato, basti pensare ai 18 metri, su cui dovrebbero viaggiare almeno 3 controllori piazzati a ogni porta) per viaggiare su turni, proprio come gli autisti, sulle diverse linee cittadine. Quello che può essere fatto, però, riguarda gli strumenti in dotazione dei controllori: «Abbiamo investito in palmari che abbiamo dato a tutti i verificatori - conferma l’azienda - Sono collegati a un database che ne facilita il lavoro, e lo abbiamo inoltre dotato di pos: in questo modo anche chi dice di non avere contanti può pagare subito la multa, e la tecnologia fornisce un contributo fondamentale anche nella lotta alle truffe».

La truffa del biglietto elettronico

Poprio grazie al palmare, infatti, i verificatori si sono accorti che i codici identificativi dei biglietti elettronici che molti passeggeri mostravano erano ormai vecchi, portando allo scoperto un meccanismo che almeno 200 persone hanno utilizzato per viaggiare “a scrocco” su bus e metro: «Abbiamo presentato un esposto in Procura - confermano da Amt - Si tratta di persone che erano riuscite in qualche modo a cambiare il testo di biglietti elettronici vecchi, aggiornando la data e l’ora di acquisto senza però riuscire a cambiare il codice identificativo, ormai scaduto». 

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