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Cronaca Centro Storico / Via Garibaldi

Fusione Iren-Amiu, giornata di tensioni a Tursi

Fissato per oggi in consiglio Comunale il voto sulla delibera di aggregazione, mentre i lavoratori hanno confermato l'assemblea e il presidio di protesta in via Garibaldi. Altre proteste riguardano invece l'annunciat aumento della Tari

Si preannuncia una giornata di fuoco per il consiglio Comunale, dove oggi confluiscono ben due proteste: da una parte quella dei lavori Amiu, che manifestano contro la fusione con Iren, dall’altra quella contro l’aumento della Tari, entrambe fissate per il primo pomeriggio davanti a Tursi, in via Garibaldi.

Quella più accesa è sicuramente quella di Amiu, con i lavoratori che, dopo essersi visti dichiarare illegittimo lo sciopero proclamato proprio per oggi, partecipano a un’assemblea sindacale convocata dalle sigle sindacali dopo la bocciatura dell’ipotesi di accordo siglato lo scorso 27 gennaio da Cgil, Uiltrasporti e Fiadel, avvenuta ieri mattina durante un’assemblea dei lavoratori ai Magazzini del Cotone. 

A far pendere la bilancia verso il no, in particolare, sarebbe il mancato rispetto dell’accordo firmato nel luglio 2016, che assicurava ad Amiu la quota di maggioranza, mentre il verbale dello scorso venerdì farebbe passare la quota di Iren Ambiente dal 49% al 51% nel giro di un anno. Da qui la richiesta dei lavoratori del ritiro delle firme da parte delle sigle sindacali che le hanno apposte.

Proprio durante il consiglio Comunale odierno la delibera sull’aggregazione Iren-Amiu verrà sottoposta al voto del consiglio, un’approvazione che a oggi risulta sul filo, complice anche la decisione delle due consigliere di Rete a Sinistra, Marianna Pederzolli e Clizia Nicolella, di votare no: «L'operazione di aggregazione è tutta a vantaggio di Iren, destinata a diventare l'azionista di maggioranza dell’azienda municipale, senza alcun paracadute a protezione dei cittadini, a partire da soluzioni di proprietà pubblica degli impianti. I cittadini, al contrario, hanno bisogno che Genova garantisca servizi pubblici efficaci e sostenibili», hanno fatto sapere le due consigliere confermando il voto contrario.

Nella stessa giornata a Tursi arriveranno anche i commercianti che protestano contro l’aumento della Tari, la tassa sui rifiuti, diretta conseguenza della privatizzazione di Amiu: la delibera prevede la diminuzione da 30 a 10 anni dei tempi di ammortamento per la copertura dei costi di trasporto e gestione dei rifiuti dopo la chiusura della discarica di Scarpino, oltre che di quelli per la messa in sicurezza della discarica stessa. Inizialmente la cifra era stata stimata intorno ai 130 milioni di euro, cui nel 2016 se ne sono però aggiunti altri 28 che non erano previsti.



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