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Inaugurazione del nuovo ponte, i parenti delle vittime: «Noi non ci saremo»

Egle Possetti, portavoce del Comitato Parenti Vittime del Ponte Morandi, ufficializza la posizione di chi il 14 agosto 2018 ha perso una persona cara: nessuna cerimonia pubblica, né concerto, ma un momento di raccoglimento privato

Nessuna cerimonia pubblica, men che meno un concerto in pompa magna, ma un momento privato di ricordo e raccoglimento senza alcuna accezione politica: per i parenti delle 43 persone che hanno perso la vita nel crollo del ponte Morandi, l’inaugurazione del nuovo viadotto sul Polcevera non sarà un momento da celebrare, ma da silenziare per evitare che il dolore prenda il sopravvento. 

E così, dopo settimane in cui del nuovo ponte si è parlato in ogni modo possibile, con visite in cantiere e passeggiate sulla soletta appena getta del presidente della Regione, Giovanni Toti, del sindaco Marco Bucci e del leader della Lega, Matteo Salvini, il Comitato Parenti Vittime del Ponte Morandi ha preso la sua decisione: nessuna partecipazione a nessun evento pubblico organizzato per l’inaugurazione.

La decisione, e la dichiarazione, sono arrivate dopo un’assemblea che si è tenuta giovedì sera: «È stato complesso riuscire a gestire i sentimenti contrastanti che affollavano la nostra mente, infatti le emozioni che la crescita di questa nuova struttura hanno suscitato in noi sono sempre state molto forti, come potrete immaginare - scrive Egle Possetti, portavoce del comitato, che nella tragedia del 14 agosto ha perso la sorella Claudia, il cognato Andrea e i nipoti Camilla e Manuele - È stato molto difficile assistere in questi mesi alle molte cerimonie e come abbiamo sempre sostenuto, per l’origine “indegna” che ha avuto questa costruzione, il nostro cuore e quello di molti cittadini ha sempre sperato in un’inaugurazione sobria, infatti da sempre pensiamo che i motivi di festeggiamento dovrebbero essere altri».

Possetti ricorda la battaglia portata avanti dal comitato per evitare di trasformare l’inaugurazione in una festa a enorme coperture mediatica, sottolineando la loro disponibilità ad acconsentire, invece, a un concerto di musica classica firmato dall’orchestra del Carlo Felice:  «A un certo punto si era generata una tale confusione nell’informazione che per tutti penso sia stato difficile dipanare la matassa».

Per “sbrogliare” il caos era intervenuto persino il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che aveva chiesto una cerimonia unitaria senza alcun tipo di show televisivo. Nonostante l’intervento del presidente della Repubblica, però, i parenti delle vittime hanno deciso di non partecipare ad alcune evento: troppo forte il dolore, troppo grande, ancora, la rabbia e la sete di giustizia: «Per noi purtroppo la ricostruzione del ponte, che dovrebbe unire nuovamente la città, non riuscirà mai a ricostruire quello che abbiamo perso, il lavoro che è stato fatto è molto, le persone che hanno operato nella ricostruzione meritano il nostro rispetto, ma questo ponte per noi ha un significato ben preciso che ci strazia il cuore».

Possetti ha confermato che con Mattarella verrà presto organizzato un incontro privato, ringraziandolo pubblicamente per l’intervento: «Saremo onorati che nella cerimonia siano nominate le nostre vittime, che meritano un posto in prima fila, ma come Comitato non parteciperemo alla cerimonia di inaugurazione, quel momento in quel luogo non può essere parte di noi - conclude a nome dei parenti - Al sindaco Bucci abbiamo richiesto un momento intimo di inaugurazione del “Cerchio dei 43 alberi” che sarà installato sotto al ponte, questo sarà il primo abbozzo del Memoriale in ricordo delle vittime, in quel luogo sentiamo la presenza del nostro cuore ed il sindaco ci ha dato la massima collaborazione per organizzarlo. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno sostenuti e che ci sosterranno in futuro perché nessun nuovo ponte possa cancellare quello che è stato».

«Se i cittadini vorranno partecipare al ricordo noi saremo contenti - aggiunge Possetti a GenovaToday - Ma non vogliamo che il ricordo si trasformi in qualcosa di politico, non vogliamo passerellle».

Sulla data di inaugurazione del ponte, intanto, non c'è ancora chiarezza. I lavori sul viadotto procedono sempre più velocemente, e dopo il getto della soletta e il suo completamento mancano interventi "accessori", che dovrebbero concludersi intorno al 20 luglio. A quel punto la palla passerà al Ministero, che dovrà chiarire chi si occuperà del collaudo, e poi della gestione della nuova infrastruttura, che alla luce dell'attuale concessione passarebbe ad Autostrade per l'Italia. Sul nodo concessioni, però, il governo sta ancora lavorando, e si attende ancora il verdetto.

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