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No all'assegno alimentare per il poliziotto non vaccinato e sospeso

Lo hanno stabilito i giudici amministrativi del tar della Liguria richiamando anche una recente sentenza della corte costituzionale

Non riceverà l'assegno alimentare l'agente della polizia ferroviaria non vaccinato.

Il poliziotto aveva presentato ricorso nel 2022 alla sospensione dal lavoro dopo che il Compartimento ligure della polfer aveva accertato l'inosservanza dell'obbligo vaccinale, con conseguente perdita della retribuzione e dei contributi, oltre al congelamento dell'anzianità di servizio. Il ricorrente, tramite il suo legale, sosteneva che lo Stato "dovrebbe corrispondergli almeno un salario di livello minimo, la cui concreta fissazione sarebbe rimessa al Tribunale". Ma il tar della Liguria ha detto no: "Si esclude il versamento di un assegno alimentare, ossia di una provvidenza di natura assistenziale atta a garantire le esigenze di vita del prestatore d'opera inadempiente all'obbligo vaccinale e della sua famiglia".

I giudici amministrativi nella sentenza hanno spiegato che: "Secondo la corte costituzionale la temporanea impossibilità della prestazione è conseguenza di una decisione unilaterale del dipendente, in ogni momento rivedibile, onde non è irragionevole l'opzione legislativa che esclude l'accollo al datore di lavoro di un'erogazione solidaristica".

Il poliziotto aveva presentato ricorso sostenendo "di non avere potuto vaccinarsi in quanto si trovava dapprima in malattia, avendo subito la frattura del coccige mentre era in servizio, e, successivamente, in aspettativa per postumi del trauma".

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