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Dengue, i provvedimenti del Comune

Il monitoraggio quest’anno verrà eseguito direttamente dall’Università di Genova, con il supporto della direzione Ambiente del Comune, con cadenza quindicinale a partire da maggio e fino a ottobre

Come si sta muovendo il Comune di Genova dopo il caso di febbre dengue riscontrato in città? A chiederlo in consiglio comunale è stato Nicholas Gandolfo di Liguria al Centro: "Non vogliamo creare preoccupazione, ma le persone sono allarmate. Sappiamo che l'ambito delle iniziative che si possono intraprendere è più regionale che comunale, ma possiamo agire sul verde cittadino per diminuire il proliferare delle zanzare che veicolano la malattia".

L'assessore all'Ambiente Matteo Campora, nel rispondere, ha fatto il punto della situazione negli ultimi anni: "Da circa dieci anni il Comune di Genova è parte attiva nel piano di monitoraggio regionale di controllo delle arbovirosi e lo è stato fino al 2023 coadiuvando l’Asl 3 con il posizionamento di apposite trappole di cattura di uova, larve e adulti nelle zone più sensibili della città dal punto vista di un’eventuale presenza delle zanzare, in particolar modo porto, aeroporto, ospedali, mercato dei fiori e alcune zone della città a maggior densità abitativa".

Questo monitoraggio quest’anno verrà eseguito direttamente dall’Università di Genova, con il supporto della direzione Ambiente del Comune, con cadenza quindicinale a partire dal mese di maggio e almeno fino a ottobre. Il coordinamento del monitoraggio viene svolto direttamente da Alisa e vede il Comune presente al tavolo tecnico permanente. Gli aspetti scientifici e sanitari sono affidati ad Alisa e alle Asl come enti sanitari preposti.

"Quest’anno la Regione Liguria, di concerto con Alisa e le Asl, ha predisposto il primo piano regionale arbovirosi - ha ricordato Campora - che vedrà la luce verosimilmente a fine aprile e che verrà rinnovato di anno in anno. I punti focali riguardano non solo i trattamenti da fare quando si presenta un caso di arbovirosi, ma anche campagne di informazione mirate e in alcuni casi interventi preventivi antilarvali. A oggi questi sono a carico del bilancio comunale e che il piano regionale non prevede finanziamenti, ma che li prevederà nei prossimi mesi".

In più l'anno scorso in città era stato eseguito un primo progetto pilota preventivo che ha visto l’utilizzo di prodotti antilarvali biologici alla Foce, che per la sua conformazione geografica e per le sue caratteristiche da sempre è il quartiere con maggiori segnalazioni da parte dei cittadini. "Sono stati spruzzati dei prodotti che possano limitare la crescita delle zanzare e lo sviluppo delle larve. Il Comune di Genova naturalmente ha e avrà la possibilità di ampliare le aree di intervento scegliendo tra quelle già conosciute e caratterizzate da presenza di zanzare nelle quali intervenire con interventi specifici, operazioni che già vengono fatte e che hanno dato ottimi risultati. La direzione Ambiente adesso inizierà questa campagna attraverso interventi diretti e, infine, anche a seguito dell’ultimo caso segnalato di dengue, è stata parte attiva nel monitoraggio e l’applicazione delle guide ministeriali nel ricercare, su indicazione della Asl 3 eventuali focolai di zanzare all’interno di un raggio di 200 metri dall’abitazione della persona risultata infetta".

In quest'ultimo caso, non essendo state catturate zanzare del genere che sono vettori del virus dengue, Alisa e Asl hanno ritenuto opportuno non eseguire alcun trattamento anche al fine di evitare un inutile spargimento di prodotti chimici. Il Comune ha comunque promesso di incrementare le campagne di informazione, in modo da intervenire anche con provvedimenti specifici sulla base delle segnalazioni che arriveranno.

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