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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Cure palliative fuori portata ancora per troppi malati: com'è messa la Liguria

Tra i minori, in Italia, solo il 15% di chi ne ha bisogno (circa 30.000) ottiene cure palliative: la situazione nella nostra regione e il paragone con le altre

Sono ancora troppo pochi i malati che in Italia riescono ad accedere a cure palliative e terapia del dolore, e si registrano forti disuguaglianze soprattutto tra nord e sud. Ma quali sono i dati? E qual è la situazione in Liguria?

Secondo uno studio elaborato da SalutEquità, laboratorio italiano per l'analisi, l'innovazione e il cambiamento delle politiche sanitarie e sociali, le cure palliative sarebbero necessarie per quasi 600mila persone l’anno (l’84% dei decessi), ma la copertura risulta ancora insufficiente, anche per i soli pazienti oncologici: secondo i dati del ministero della Salute più recenti circa una persona su 3. E non è un dato che riguarda solo la popolazione anziana perché tra i minori solo il 15% di chi ne ha bisogno (circa 30.000 malati) le ottiene.

C’è poi il dolore cronico, quello con cui le persone fanno i conti a lungo, mesi o anni: in Italia quello “severo” colpisce circa un milione di persone che raddoppiano (due milioni) se si considera il dolore cronico moderato.

Se l'Italia è stata la prima nazione in Europa a varare una legge quadro per riconoscere il diritto alla misurazione e al trattamento del dolore, SalutEquità punta il dito sull’ultima relazione al Parlamento, che doveva essere annuale, ma che invece risale al 31 gennaio 2019 e si riferisce all’intervallo di tempo 2015-2017, con un “vuoto” di rendicontazione di 6 anni. E per quanto riguarda i minori, la situazione è drammatica.

In Liguria uso di farmaci contro il dolore superiore alla media nazionale, ma c'è ancora da fare

Le regioni nelle quali l’uso dei farmaci contro il dolore è superiore alla media nazionale sono quasi tutte al nord e la Liguria è compresa nell'elenco insieme a Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana. 

Ma ci sono alcuni parametri su cui anche la nostra regione può migliorare, secondo i dati Agenas 2021 rielaborati da SalutEquità.

Partiamo dalla Rete di cure palliative, che tutte le regioni avrebbero dovuto realizzare secondo quanto previsto dalla legge 38/2010. Ma a distanza di 13 anni quanto è stato fatto? In Liguria sono state istituite sia per gli adulti sia a livello pediatrico, esiste un organismo di coordinamento regionale ma non risulta attiva alcuna piattaforma informativa. Su quattro parametri presi in considerazione, uno non risponde ai requisiti: un risultato comunque buono rispetto alle altre regioni, considerato che le uniche che li soddisfano tutti sono Emilia Romagna, Lombardia e Toscana.

Per quanto riguarda l'accreditamento, la formazione e il coordinamento delle reti, in Liguria sono previsti corsi di formazione per professionisti ed esiste un coordinatore, mentre non risultano attivate procedure di accreditamento. Anche in questo caso, magra consolazione: le uniche regioni a poter rispondere di "sì" a tutti i requisiti sono Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Molise e Toscana.

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