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Venerdì, 26 Aprile 2024
Coronavirus

Scuole: il liceo D’Oria si prepara al ritorno in classe, tra nuovi spazi e “turni”

La preside dell’istituto di via Diaz nelle scorse settimane ha seguito le operazioni in vista della riapertura: aumentati gli spazi esterni, ma mancano i docenti

Anche gli studenti degli istituti superiori si preparano a tornare in classe lunedì 14 settembre, un ritorno che arriva dopo cinque mesi di stop per il lockdown da coronavirus ed è accompagna da una lunga serie di provvedimenti finalizzati a mettere in sicurezza ragazzi, docenti e personale.

Il liceo classico D’Oria di via Diaz, uno dei fiori all’occhiello in materia di istruzione del capoluogo ligure, nelle scorse settimane ha dedicato lunghe ore di riunioni per mettere a punto il piano di rientro in classe: «Non ci sono lavori strutturali ed esterni da fare - spiega la presidente Mariaurelia Viotti - se non una diversa pavimentazione del cortile di cui si è occupata la Città Metropolitana: in questo modo possiamo utilizzare lo spazio esterno per l’attività motoria, alleggerendo così l’afflusso alle palestre sinché è possibile».

Anche l’accesso degli studenti all’istituto, e la presenza alle lezioni, è stata regolata da un protocollo differente per cercare di limitare il numero di ragazzi presenti nelle singole classi: «La prima settimana partiamo con due turni con un intervallo fra uno e l’altro. Al primo partecipa una parte di studenti, al secondo la parte restante - spiega Viotti - l’intervallo serve per una sanificazione radicale delle classi e delle parti comuni. Dalla seconda settimana partiamo con la didattica integrativa a distanza per le classi più numerose: una parte di studenti delle singole classi sarà presente, l’altra parte seguirà la lezione in diretta, contemporaneamente. Questo sistema si baserà su una turnazione».

Un’altra criticità riguarda poi la carenza di personale docente: «Ci mancano diverse cattedre, - ammette Viotti - ora aspettiamo indicazioni dall’ufficio scolastico regionale per le graduatorie provinciali, e una volta arrivata il via libera  decideremo».

Nonostante le criticità, la voglia di tornare sui banchi è tanta, sia per gli studenti sia per i docenti: «I ragazzi hanno voglia di rientrare, e noi abbiamo voglia di rivederli - conclude Viotti - la didattica è relazione, e quella a distanza non può essere l’unico modo. Noi dal canto nostro cercheremo di tenerli in classe il più possibile, soprattutto chi inizia quest’anno». 

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