Halloween senza “dolcetto o scherzetto”: vietate a feste e passeggiate in costume
In tanti in queste ore si stanno chiedendo se è possibile uscire con i bambini in costume per la festa del 31 ottobre. E la risposta è no, da ordinanza regionale
Niente “dolcetto o scherzetto”, niente giri a piedi tra negozi o palazzi di vicinato per chiedere caramelle e dolciumi vestiti da streghe, fantasmi e zombie: è un Halloween decisamente amaro per i bimbi della Liguria, dove venerdì sera è scattata una nuova ordinanza che vieta di uscire di casa dalle 21 alle 6 sino al 2 novembre.
A questo si aggiunge, in numerosi Comuni, il divieto per i commercianti di tenere dolciumi e caramelle a disposizione per i tradizionali giri di “dolcetto o scherzetto”, e di parteciparvi, oltre che di organizzare manifestazioni e iniziative riconducibili alla festa di Halloween: succede, per esempio, a Rapallo, a Chiavari, a Sestri Levante, a Lavagna, a Moneglia. E ovviamente resta in vigore il dpcm, che vieta espressamente assembramenti e manifestazioni per contenere il contagio. Vietato, dunque, organizzare tour di più bambini e genitori, bussare e suonare a citofoni e porte di negozi (che in alcuni Comuni, come detto, se partecipano all’iniziativa rischiano multe salate).
Sino a lunedì, insomma, vietate le passeggiate dalle 21 alle 6, e uscite consentite soltanto per entrare nei negozi e nelle attività regolarmente aperti, per motivi di lavoro, attività sportiva o motoria a patto che sia individuale: chi non si muove per questi motivi, di fatto non può circolare in orario notturno.
«Abbiamo chiuso bar e ristoranti, con un danno economico per le categorie gigantesco, con il primo obiettivo di contenere i contagi che sono funzione diretta dei contatti sociali - ha detto Toti - Ai cittadini chiediamo solo di restare a casa, il che non vuol dire che non si possa andare a trovare qualcuno, prendere una pizza da asporto o andare a fare la spesa in un supermercato h24: si può fare tutto questo senza bighellonare, senza assembrarsi per strada in gruppi. Non possiamo scherzare con gli attuali numeri del contagio».